mercoledì 23 giugno 2010

Incidenti stradali: l'Ania promuove la guida sicura

Gli incidenti stradali in Italia sono la prima causa di morte tra i giovani. Nel 2008, su 4.731 morti per incidente stradale, si sono registrate 449 vittime di età compresa tra 15 e 20 anni, pari al 9,4% del totale dei morti (Fonte: Istat). Per contrastare questo drammatico fenomeno la Fondazione ANIA per la Sicurezza Stradale, in collaborazione con AISCAT e Autostrade per l’Italia, entra negli istituti scolastici con il progetto “La scuola ti guida”, un tour itinerante - che è partito il 24 febbraio da Milano, arriva oggi a Bari e si concluderà il 13 marzo a Roma - voluto per avviare gli studenti delle scuole medie superiori verso comportamenti di guida corretti e responsabili.

L’iniziativa - che toccherà scuole e centri commerciali di 14 Province e 8 Regioni - si compone di una sessione teorica di sicurezza stradale, rivolta principalmente agli alunni delle prime classi che devono conseguire il patentino per il ciclomotore, e di prove su simulatori di guida sicura, dedicate agli studenti delle quarte e delle quinte superiori che si apprestano ad affrontare gli esami per la “patente B”. “La scuola ti guida”ha coinvolto gli studenti del Liceo Scientifico Enrico Fermi di Bari, capoluogo pugliese che guida il triste ranking dei morti da incidente stradale, con 20 vittime nel 2008, tra cui 4 giovanissimi con età inferiore a 20 anni. Cifre da emergenza si sono registrate in tutta la Regione: nel 2008 gli incidenti stradali hanno causato 353 morti sulle strade della Puglia, di cui 121 nella Provincia di Bari. Con 42 vittime di età compresa tra i 15 e i 20 anni, la Regione si è, inoltre, classifica al terzo posto per mortalità giovanile da incidente stradale, dopo Sicilia, Lombardia, Puglia, Veneto, Campania e Lazio.

Ai ragazzi del primo anno la Fondazione ANIA ha tenuto un corso teorico di sicurezza stradale; i giovani hanno poi ricevuto un cd-rom che consente di prepararsi al meglio per conseguire il certificato di idoneità per la guida del ciclomotore, accedendo gratuitamente all’esame. Nel corso delle sessioni teoriche gli studenti sono stati anche sensibilizzati sui rischi della guida in stato di ebbrezza e sulla pratica del guidatore designato o “Bob”, ovvero colui che non beve per accompagnare a casa gli amici in piena sicurezza. Invece, gli studenti di quarta e quinta superiore, dopo una breve lezione teorica, si sono cimentati al volante dei simulatori di guida sicura presenti sul “truck” della Fondazione ANIA. Alla fine della giornata scolastica, la Fondazione ANIA regalerà un simulatore di guida sicura all’istituto che ha ospitato l'iniziativa per dare agli insegnanti la possibilità di organizzare momenti di formazione anche in futuro.

“E’ atroce che un Paese sempre più vecchio veda distruggere sulla strada le sue giovani vite e le sue risorse umane per il futuro. Il 30% dei morti per incidente stradale ha meno di 30 anni e 1 morto su 10 addirittura tra i 15 e i 20 anni - ha dichiarato Sandro Salvati, Presidente della Fondazione ANIA per la Sicurezza Stradale -.E’ ora di dire basta allo stordimento della musica a tutto volume, all’alcol e alla distrazione che sono spesso la miccia d'innesco degli incidenti che coinvolgono i nostri ragazzi. Bisogna intervenire insieme alle famiglie e alla scuola per fare in modo che i giovani capiscano il valore della vita e non la mettano in gioco con atteggiamenti sconsiderati alla guida. E’ necessario che si rendano conto che la strada non è una playstation e, in caso d’incidente, non esiste ‘rewind’!”

“Non possiamo – in coscienza – gioire completamente dei lusinghieri risultati, conseguiti nell’ultimo decennio, sulla rete autostradale a pedaggio dove i decessi per incidenti stradali si sono dimezzati, se pensiamo che ancora molte persone, e tra queste molti giovani, continuano a morire, sempre più spesso a causa dell’abuso di alcol o all’uso di droghe - afferma Massimo Schintu, Direttore Generale dell’AISCAT -. La nostra battaglia si deve estendere anche oltre i confini dell’autostrada e arrivare alla gente perché solo nella diffusione della cultura della sicurezza ci potrà essere la soluzione ed è per questo che AISCAT, con il fattivo contributo della sua maggior Associata, Autostrade per l’Italia, e con l’ausilio professionale di FEDERSERD, è riuscita ai mettere insieme prevenzione e formazione per supportare la splendida iniziativa della Fondazione ANIA.”
da http://www.barilive.it

Incidenti stradali Dal 2001 al 2009 sono calati i feriti

Firenze, 18 maggio 2010 - Sono stati presentati oggi i dati del Centro di Monitoraggio Provinciale (CMP) della Provincia fiorentina, a conclusione dei lavori del convegno sul «Rapporto generale sull'incidentalità stradale della Provincia di Firenze, 2001-2009», che ha visto gli interventi della vicepresidente della Provincia di Firenze con delega alle infrastrutture Laura Cantini, la responsabile direzione viabilità della Provincia di Firenze Maria Teresa Carosella e la referente del progetto SIRSS (Sistema Integrato Regionale per la Sicurezza Stradale) Manuela Germani. Il dato totale dei sinistri sulle strade ed autostrade della provincia di Firenze per il 2009 si attesta sulle 5340 unità, in calo rispetto alle 6150 del 2008, così come il numero di feriti, passato da 7983 a 6648. Il numero di decessi passa invece da 54 a 55 unità, inferiore comunque di oltre il 40% rispetto al
2001 (quando si registrarono 101 morti). Notevole l'incidenza delle strade urbane sul totale dei sinistri: oltre il 90% per gli incidenti con feriti, quasi il 70% (69,1%) per gli incidenti mortali.



Un'analisi che riporta anche la distribuzione temporale nell'arco dell'anno; per il 2009 sono stati maggio e settembre i mesi con il maggior numero di incidenti (rispettivamente 528 e 532) e feriti (680 e 646) , con il picco negativo nel mese di agosto (285 incidenti e 361 feriti). Sorprendente il dato sulla casistica all'interno della settimana. A differenza di quanto è possibile immaginare, i giorni a più alto tasso di incidentalità sono i giorni feriali, con un picco riscontrato nel venerdì (920 incidenti e 1137 feriti nel 2009). È poi il rientro serale a casa il momento della giornata più pericoloso per gli automobilisti: 569 feriti nella fascia oraria compresa tra le 18 e le 19, anche se il tasso di mortalità più elevato è riscontrato nelle ore notturne, più precisamente tra le 5 e le 6 della mattina.



Passando all'analisi di ciascuno dei 44 Comuni della provincia, si verifica a Firenze, con 3254 incidenti, il maggior numero di sinistri nel 2009 (il 60,9% del totale), seguita a debita distanza da Sesto Fiorentino
(238 ed il 4,5%) e Campi Bisenzio (218 con il 4,1%); percentuale pressochè identica per il capoluogo (59,7%) anche nel numero di feriti, notevolmente inferiore, infine, per quanto riguarda il numero di morti (14,5%).

Agi

Eurogendfor, la forza di gendarmeria europea

E' stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell'11 giugno 2010, la legge che ratifica e dà esecuzione alla dichiarazione di intenti e al trattato tra Francia, Italia, Olanda, Portogallo e Spagna per la creazione di Eurogendfor, la forza di gendarmeria europea. Eurogendfor testimonia la cooperazione tra cinque Paesi europei determinati a contribuire allo sviluppo della Politica Europea di Sicurezza e Difesa attraverso l'istituzione di una struttura multinazionale in grado di affrontare le situazioni di crisi con gli strumenti più adatti ai diversi scenari. Modellata sui gendarmes francesi e sulle Unità Specializzate Multinazionali (M.S.U.) dei Carabinieri, la proposta di costituire una Gendarmeria europea è stata presentata ad ottobre 2003, in occasione della riunione informale di Roma dei Ministri della Difesa dell'Unione Europea. Eurogendfor può essere impiegata , per l'intero spettro delle operazioni di pace, con compiti di polizia militare, di coordinamento e cooperazione con unità di polizia locali o internazionali, di collaborazione con agenzie civili internazionali, nell'ambito delle iniziative della comunità internazionale per missioni di prevenzione, stabilizzazione e ricostruzione delle strutture statuali nelle aree di crisi. L'Italia fornisce all'Eurogendfor il maggior contributo di uomini. La Forza è in particolare formata da una componente operativa, da una specializzata nella lotta contro il crimine e da una di supporto logistico. L'Eurogendfor può disporre di ottocento uomini entro trenta giorni dall'inizio dell'esigenza, e di altri duemilatrecento come secondo approntamento di riserva. Il comando è assegnato a rotazione a ciascuno dei Paesi che la alimentano. A partire dal 1° gennaio 2010 l'Italia, subentrando alla Francia.

112 europeo: parte la sperimentazione a Varese Ma sarà un’altra estate senza numero unico per le emergenze sul territorio nazionale

(ASAPS), 22 giugno 2010 - L’Italia è l’unico paese in cui non è ancora attivo il numero unico per le emergenze. Da noi al 112 rispondono i Carabinieri e con questo numero non è possibile localizzare automaticamente chi sta chiamando. L’inadempienza sul 112 europeo potrebbe costarci caro anche dal punto di vista economico, a maggio, infatti, la Commissione europea ha nuovamente deferito l’Italia alla Corte di giustizia, chiedendo una super multa per il mancato adempimento dell’obbligo. Non è il primo richiamo che Bruxelles fa al “Bel Paese” che già nel gennaio 2009, era stato condannato per il mancato adeguamento a una direttiva del 2002 (2002/221/CE). Al contrario di ciò che è avvenuto in tutti gli altri Stati dell’Unione, che si sono già attivati e messi in regola con le normative comunitarie, da noi il 112 europeo partirà solo nei prossimi giorni in via sperimentale e solo nella provincia di Varese. La sperimentazione proseguirà poi anche nelle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.
Almeno per ora non ci sarà ovunque un numero unico per tutte le emergenze, ma per evitare sanzioni, le autorità italiane stanno correndo ai ripari permettendo ai vari servizi di emergenza di localizzare le chiamate. Dopo la digitalizzazione delle linee di Carabinieri (112) e Polizia (113) dallo scorso febbraio è stata estesa la possibilità di localizzare le chiamate di chi chiede aiuto anche al 118 (emergenze sanitaria) e ai Vigili del Fuoco (115). (ASAPS)


L’ITALIA

È l’unico paese in cui non è stato ancora
introdotto Il 112 come numero unico per
le emergenze


(I Carabinieri, che rispondono
al 112 e sopperiscono trasferendo le chiamate, ove
possibile, alle altre centrali operative)


Fonte :European emergency number association
Questi i paesi in cui il 112 è l’unico numero per tutte le emergenze
Danimarca

Estonia

Finlandia

Lussemburgo

Paesi Bassi

Portogallo

Romania

Svezia


Fonte :European emergency number association


Questi Paesi in cui le chiamate al 112 vengono automaticamente deviate allo storico numero di emergenza nazionale

Irlanda

Malta

Regno Unito

In tutti gli altri Paesi dell’UE è in funzione il 112, ma restano attivi anche i vecchi numeri di emergenza

Fonte :European emergency number association

lunedì 7 giugno 2010

Nuovo Codice della Strada: super sanzioni per i pirati

Il nuovo codice della strada è quasi pronto. Il testo dovrà essere approvato in Senato prima di entrare in vigore, ma le modifiche più importanti sono già state preparate. Il testo che uscirà da palazzo Madama sarà più severo contro i pirati della strada, che in alcuni casi non potranno mai più mettere le mani sul volante.

Le nuove regole. Una novità che interessa da vicino la maggior parte degli automobilisti è quella relativa agli autovelox, che dovranno essere piazzati ad almeno un chilometro dal segnale del limite di velocità. Per evitare il fenomeno delle multe-selvagge per foraggiare le casse comunali, la nuova legge prevede che i proventi delle sanzioni dovranno essere utilizzati solo per finanziare la sicurezza stradale e i controlli della Polizia municipale e stabilisce un rigido controllo annuale.
E ancora: dopo i gravissimi incidenti provocati da ragazzi alla guida delle minicar, non si potrà più ottenere il patentino per motorini e macchine “tascabili” senza un esame pratico di guida.

Le modifiche stralciate. Niente casco obbligatorio, invece, per i ciclisti minori di 14 anni. La misura, inizialmente prevista per il nuovo codice della strada, è stata cancellata in fase di discussione. Lo stesso vale per il “tasso alcolemico zero” per i neo-patentati, che rimane solo una proposta. Ma soprattutto, nella nuova stesura della legge è decaduto l'obbligo del seggiolino di sicurezza per i bambini fino a 12 anni. La misura, che era spuntata nelle ultime settimane, aveva suscitato proteste da più parti. Secondo i critici, infatti, in caso di incidente per un bambino sarebbe molto più pericoloso rimanere legato a un seggiolino piuttosto che balzare via dalla moto. Critiche che, evidentemente, sono state ascoltate nei palazzi della politica.
I nodi irrisolti. Secondo Fabrizio Premuti, consulente di Adiconsum su assicurazioni e codice della strada, le modifiche al testo sono “condivisibili” ma non risolvono alla radice un paio di grosse questioni. Una minicar, per poter essere guidata senza patente, deve pesare al massimo 350 chili; 450 per poter portare un passeggero. “Non si può montare una scocca portante o una carrozzeria più resistente senza sforare il limite del peso – spiega Premuti – questa regola costringe i costruttori a rinunciare a sistemi di sicurezza elementari”. A completare il quadro, queste vetture non devono essere sottoposte a crash-test per poter essere immesse sul mercato. Regole che secondo diverse associazioni di consumatori e lo stesso direttore generale della Motorizzazione civile Maurizio Vitelli, dovrebbero essere cambiate.

C'è poi la questione dei cartelli stradali “scaduti”. Proprio così: come la maionese e il latte, anche i cartelli stradali hanno una scadenza. Alla quale si può risalire guardando il retro il segnale, dove è scritta la data in cui è stato piazzato. Per farsi un'idea: i segnali che obbligano a dare la precedenza e quelli che stabiliscono i limiti di velocità valgono per cinque anni. Poi devono essere sostituiti o tolti.

Premuti lancia un allarme: “La maggior parte dei cartelli sulle strade italiane è scaduta da almeno 10 anni. Alcuni hanno superato addirittura la trentina e sono ormai illeggibili. Altri sono stati sistemati nel corso di vecchi lavori stradali e non sono mai stati rimossi”. A volte succede che le strade cambiano, i percorsi si modificano, ma i cartelli rimangono quelli di una volta. Con tanti saluti alla sicurezza. “Serve un'anagrafe territoriale dei cartelli stradali: ogni comune dev'essere in grado di sapere quali cartelli sono stati piazzati e in quale anno”, chiede Premuti
da www.repubblica.it

domenica 6 giugno 2010

UN'AMICA DI FIRENZE

Una tenace amica di Firenze, Grazia, ha voluto mandarci una testimonianza da Firenze, dove - come nel resto d'Italia - la situazione è davvero grave:

blog Altre Frequenze, di Repubblica firenze.it, di Laura Montanari:
Due ragazzi sono morti in incidenti stradali, Lorenzo si è fermato a 17 anni, Ilaria a 22. Dai primi accertamenti lui si è scontrato con uno scooter condotto da uno positivo a cannabis e alcoltest, lei è stata travolta da un furgone passsato con il rosso. Martedì notte stavo tornando a casa alle 4 del mattino e al piazzale Michelangelo c’era un’auto parcheggiata, in maniera criminale, in mezzo alla strada. Così. Lo potete vedere dalla foto. Le ruote sfiorano la linea continua della curva. Non è la prima volta che succede, ma quest’auto messa in quel modo è lo specchio di quel che siamo diventati. Ho chiamato i carabinieri, che tristezza.


Scritto venerdì, 4 giugno, 2010 alle 22:31 nella categoria Generale. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. Puoi lasciare un commento, o fare un trackback dal tuo sito.

Un commento a “Considerazioni a margine della settimana”
gcollini scrive:
5 giugno 2010 alle 18:39
Mi è venuto in mente Via col vento quando, in piena guerra, gli sfollati ad Atlanta aspettano con ansia il bollettino con il nome dei morti e vengono inquadrati genitori che singhiozzano, famiglie intere che se ne vanno dalla piazza a testa bassa e gli altri restano lì con il sollievo di averla scampata. E se una mamma sul sito di repubblica dice: è una strage-ha ragione. E’ una guerra. Non si sa mai a chi potrà toccare, e se non sei il predestinato forse la morte ti sfiora per una amicizia troncata, per un ricordo doloroso che uno dei tuoi figli si porterà dietro per tutta la vita. Queste morti contaminano un territorio vastissimo intorno a loro.
Potremmo stare meglio trovando qualcuno da incolpare? Noi stessi, la nostra aggressività succedanea di guerre che per fortuna non abbiamo dovuto combattere.
Io che mi muovo in macchina, in motorino e in bicicletta tendo ad essere piuttosto
comprensiva verso le macchine in coda, verso i motorini che cercano varchi nel traffico, verso le biciclette che nelle strette strade del centro non riesci a sorpassare e che ti intralciano. Ma non ti nascondo che qualche volta ho davvero paura perchè il braccio che ti maledice, la parolaccia urlata, il clacson impaziente, le manovre di superamento senza alcuna considerazione per chi ti è vicino, ti fanno davvero rischiare la vita. Si scende in strada come in una arena e davvero, come mi ha detto una mamma stamattina..escono di casa e sembra quasi un miracolo il fatto che ritornino.
Una volta un monaco gentile e saggio alle mie ansie di mamma ha risposto: ” La nostra testimonianza non può che essere libertà e prudenza al contempo, due versanti di un tetto che ha per crinale la speranza”