lunedì 28 settembre 2009

Emergenza educativa Alcol ai ragazzi «Ora l'allarme arriva a 11 anni»

Si abbassa sempre di più, intorno ai 10-11 anni, l’età dei ragazzi che bevono il primo bicchiere, mentre aumentano giovani e anziani che ricorrono ai servizi sociali a causa del problema alcol. I ragazzi italiani bevono troppo e male, con gravi conseguenze per la salute e la sicurezza. Ma alcune autorità iniziano a reagire, come dimostra la recente delibera del sindaco di Milano, Letizia Moratti, contro la vendita e il consumo di alcolici ai minori di 16 anni (seguita da tanti sindaci italiani), ricordando che a Milano «il 34% dei ragazzi di 11 anni ha già avuto problemi di alcolici», mentre il 40% dei quindicenni ha preso una "sbronza" almeno una volta. I dati sull’alcolismo in Italia restano allarmanti: un milione di persone ha problemi di dipendenza, mentre 3,5 milioni sono a rischio. Non solo: di questi, 700mila hanno meno di 16 anni. L’età media di chi ricorre ai servizi è di 44 anni.
L’alcol causa 30mila morti l’anno per cirrosi, 7mila per tumori (5mila dei quali sono uomini) e il 7,4% delle disabilità. L’allarme è stato lanciato dal XXV raduno nazionale di alcolisti anonimi, che si è aperto ieri e si concluderà domani, con la "Festa della sobrietà", alla vecchia Fiera di Rimini.
Per tre giorni esperti del settore e rappresentanti dei 500 gruppi di autoaiuto italiani, che associano 10mila persone, si confronteranno su «Giovani e alcol». Oggi tocca a Paola Bertulla, neuropsicologa di Villa Silvia di Senigallia, Andrea Quartini, medico gastroenterologo di Villa Basilesky di Firenze, ed Enzo Bachetti, esperto di comunicazione. Spiega Giovanni Greco, vicepresidente della Società italiana di alcologia: «Un fenomeno recente è l’aumento in particolare di giovani, anziani e giovani donne ansiogene, che assumono alcol come autocura contro il male del vivere: stati di ansia, panico, stress, solitudine, problemi affettivi o emotivi, fallimenti familiari. Nei cocktail di bevande gasate con alcol o caffeina, oppure con vino frizzante e spumante, l’alcol è assorbito in una misura maggiore. Cocktail e spritz sono il vero problema dei giovani, che credono di bere bevande più leggere. E poi è in aumento anche il consumo di energetici associati all’alcol».
Ma l’allarme più preoccupante, «perché occulto e con effetti a lungo termine in particolare su bambini e giovani», riguarda la pubblicità che, come spiega Greco, «esalta gli effetti psicoattivi, associando l’alcol a divertimento, successo, felicità, trasgressione, sesso e potere». L’assunzione di bevande alcoliche è inoltre particolarmente pericolosa per chi guida, come ha ricordato Giordano Biserni, presidente nazionale dell’Associazione Amici della Polstrada (Asaps). «Secondo i dati forniti dall’Istituto superiore di sanità e dall’Unione europea, il 30% degli incidenti stradali gravi e mortali è causato da alcol e droga, dato che sale al 40% negli incidenti del fine settimana».
Tali incidenti sono diminuiti però del 10,6% nei primi sette mesi di quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2008, con 220 morti in meno (-18,9%) di cui 92 (-21%) di età inferiore a 30 anni. «Il risultato – per Biserni – è frutto dei 900mila controlli con l’etilometro, effettuati da gennaio a luglio, contro i 400mila del 2007». Per Greco il percorso obbligato per combattere il fenomeno è «l’educazione dei giovani all’autocontrollo, la moderazione e la capacità di autogestione. Ma questo deriva dalla testimonianza degli adulti con stili di vita coerenti, che purtroppo spesso mancano».


Quinto Cappelli

da l'Avvenire

domenica 27 settembre 2009

Scontro tra una Ferrari e una Punto Muoiono due persone, due in fin di vita

ROMA - Drammatico weekend sulle strade. Alle porte della Capitale, a Tivoli, 2 morti sul colpo, in condizioni critiche il motociclista e un passeggero dell'utilitaria (foto Proto). Una 22enne perde il bambino, un'altra ragazza incinta è in coma. All'Acqua Cetosa, investiti sulle strisce donna con 2 bambini: gravissimi.

L'interno della Ferrari che ha provocato la strage a Tivoli (Ansa)
L'interno della Ferrari che ha provocato la strage a Tivoli (Ansa)
LO SCHIANTO DEL BOLIDE - Sale a 4 il bilancio del tragico incidente avvento a Tivoli. All'Umberto I sono deceduti il motociclista B.A.G, 41enne di Tivoli, e M. S., il 22enne che viaggiava a bordo della Punto. Al Policlinico si trovano ancora due ragazze che erano a bordo dell'auto: entrambe in coma, tutte e due in gravidanza; una delle due ha perduto il bambino.
Nel pieno centro di Tivoli, a scontrarsi una Ferrari che viaggiava ad alta velocità erano state una utilitaria ed una moto di grossa cilindrata. Sabato sera verso le ore 23 sulla via Tiburtina, nei pressi della stazione ferroviaria di Tivoli, l'auto sportiva condotta da M.G., 42enne di Tivoli, subito dopo una curva è andata a scontrarsi contro una Fiat Punto, condotta da D.F.M., 21enne di Guidonia, e con una moto Kawasaki Z 750, condotta da B.A.G.

La Fiat Punto distrutta (Proto)
La Fiat Punto distrutta (Proto)
DUE MORTI - Il bilancio dell'incidente era apparso subito drammatico: i due conducenti delle autovetture erano morti sul colpo, un passeggero della Punto, 22enne di Vicovaro, e il conducente della moto, avevano riportato lesioni gravi. Al Policlinico Umberto I di Roma, dove era stato trasportato, il motociclista era stato dichiarato in «coma irreversibile».
«È terribile», dice il padre giunto da Pescara dopo aver saputo dell'incidente stradale. Parenti ed amici del 41enne, di origine abruzzese che lavorava alla Pirelli di Tivoli, sono disperati. La moglie, una psicologa che ha uno studio a Roma, secondo quanto riferiscono i parenti, sarebbe stata trasferita all'ospedale Sant'Andrea di Roma.

DUE DONNE IN GRAVIDANZA - Sempre all'Umberto I era ricoverato nel reparto di rianimazione il 22enne poi deceduto. Viaggiava sulla Fiat Punto, come le due donne. Alessia De Santis, era alla 20esima settimana e ha perso il bimbo che portava in grembo. In macchina con loro c'era anche un'altra giovane incinta: Emily Dante, 20 anni, che è al quarto mese di gravidanza. Entrambe le donne sono in coma.
«Quell'uomo sulla Ferrari ha distrutto quattro famiglie - si dispera il padre di Emily all'Umberto I - Emily è in coma, ma il suo fidanzato Mirko, un manovale 22 anni, invece, è già cerebralmente morto». Emily e Mirko «a ottobre dovevano andare a vivere insieme a Vicovaro - raccontano i familiari - sabato intorno alle 10 stavano andando a mangiare un panino, non mi spiego come sia potuto accadere». Nell'incidente, è rimasto ferito anche un passeggero che viaggiava sulla Ferrari: è ricoverato all'ospedale di Tivoli.


27 settembre 2009 da www.corriere.it

venerdì 25 settembre 2009

Segnaliamo un'interessante iniziativa sul tema "Sicurezza Stradale"

Gentile Ezio,
mi chiamo Stefania Coltro e mi sto occupando di portare all'attenzione di blog e forum che si occupano anche di temi legati alla sicurezza stradale dell'iniziativa Io Dissuado.

Si tratta di una campagna di sensibilizzazione che forse avete visto sui quotidiani in questi giorni.
La campagna vuole mandare un forte messaggio all'opinione pubblica su un tema del quale si parla, purtroppo, solo in occasione di tragedie.

I dati ci dicono che ogni giorno in Italia ci sono mediamente 633 scontri, con 893 feriti e 14 morti.
L'eccessiva velocità, l'alcol, le droghe, le distrazioni, le cinture di sicurezza, la stanchezza ci portano spesso a compiere atti imprudenti sulle strade, che causano drammi quotidiani e tragedie irreparabili. Le vittime sono oltre 5.100 ogni anno ma più dell'80% degli incidenti potrebbe essere evitato con un comportamento responsabile e corretto.

Questa campagna culminerà l'11 ottobre a Roma con un evento dimostrativo di massa che riprodurrà l’immagine della campagna di comunicazione, trasformando oltre 5.000 persone in dissuasori umani di velocità.
Persone che hanno perso un familiare, un amico o che, pur non essendo state toccate da una tragedia, sono convinte che l'informazione e la prevenzione possano cambiare le cose, si stenderanno in mezzo a via dei Cerchi a Roma per testimoniare il proprio impegno sociale.

Per partecipare è sufficiente iscriversi all’evento dell’11 ottobre dal sito http://www.iodissuado.it/

Se condivide lo scopo di questa iniziativa e vuole contribuire, le chiedo la cortesia di segnalare l'evento all'interno del blog nelle modalità che riterrà più indicate.

martedì 22 settembre 2009

Cnr, un milione di italiani sniffa una volta nella vita

Roma - Un milione di persone sniffano cocaina almeno una volta l'anno, altre 300 mila gli abituali. Maggiori prevalenze fra i 15-35 anni, i maschi e i disoccupati. Quasi tutti consumano anche altre sostanze e, dopo l`assunzione, si mettono alla guida. È il quadro, allarmante, illustrato oggi a Roma, presso l`Aran Park Hotel, nel corso del Convegno Nazionale sulla cocaina da Sabrina Molinaro, ricercatrice dell`Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Ifc-Cnr) e responsabile delle indagini epidemiologiche Ipsad (Italian Population Survey on Alcool and Drugs) ed Espad (European school project on alcohol and other drugs), effettuate dall`Istituto nell`arco di sette anni. "Se nel 2001 gli italiani che avevano fatto uso di cocaina almeno una volta nel corso dell`anno erano poco più di 400.000 (l`1% della popolazione residente fra i 15 ed i 64 anni) si stima che nel 2008 tale numero sia cresciuto fino a raggiungere il 2,2% e dunque circa un milione di persone", spiega Molinaro.

Non cresce il numero dei consumatori abituali "È invece stabile, in tutte le indagini effettuate dal 2001 ad oggi, la percentuale di persone che assumono sistematicamente, pari allo 0,7%, cioè circa 300 mila persone". Seppur le prevalenze più alte si registrino "fra i giovani tra i 15-35 anni, che hanno visto aumentare i consumi dall`1,7% dei rispondenti del 2001 al 3,3% del 2008, l`incremento maggiore in questo arco di tempo si è evidenziato fra i 35-44enni. In questa fascia d`età coloro che hanno sperimentato la sostanza sono decuplicati: dallo 0,1% nel 2001 all`1% dei rispondenti nel 2008", prosegue la ricercatrice Ifc-Cnr.

In testa la Lombradia "Le regioni dove la sostanza registra prevalenze di consumo maggiori sono Lombardia (3,4% dei residenti fra i 15 ed i 64 anni), Lazio (3,2%) Piemonte (3%) Liguria (2,6%)", precisa Molinaro. Per quanto riguarda i sessi, "sono in maggioranza i maschi, circa il doppio rispetto alle donne: sia per ciò che riguarda i consumatori frequenti (1,1% uomini, 0,5% donne), sia per quanto riguarda il consumo occasionale, dove gli uomini registrano una prevalenza d`uso che cresce dall`1,8% dei 15-64enni intervistato nel 2001 al 3,4% del 2008, mentre le donne passano dallo 0,7% all`1,5%".

Spopola tra i disoccupati Interessante anche l`analisi effettuata dall`Ifc-Cnr per categorie professionali. "Nel 2008 il primato va ai disoccupati: il 5% dei partecipanti allo studio senza lavoro riferisce uso nel corso del 2008; seguono artigiani (3,9%), commercianti (3,2%) e operai (3%), imprenditori e dirigenti (2,8%), studenti (2,6%), impiegati (1,5%) e, sotto l`1%, casalinghe e pensionati. La classifica è quindi del tutto invertita rispetto al 2001 e al 2003, quando erano manager e titolari di azienda quelli con prevalenze maggiori".

Inalata e fumata Per quanto concerne poi le modalità di assunzione, "la via di consumo d`elezione è l`inalazione, ma circa i due terzi di coloro che inalano cocaina la fumano anche nelle sigarette, esiste poi una minoranza (1,2%) di soggetti che assume la sostanza per via endovenosa, inalata e fumata". Con costi che nel 40% dei consumatori che hanno partecipato all`indagine nel 2008 è stato superiore ai 100 euro nell`ultimo mese.

Non solo coca La maggior parte di coloro che consuma cocaina fa uso anche di altre sostanze: il 74% fuma sigarette quotidianamente, l`85% cannabis saltuariamente. "Un dato costante dal 2001", commenta la ricercatrice del Cnr, "mentre è aumentato dal 10% al 15% tra il 2003 e oggi l`uso di eroina da parte dei consumatori di cocaina". Frequente anche la combinazione con l'alcool: tra i forti bevitori il consumo di cocaina è 15 volte più diffuso che nella popolazione media. Molti i comportamenti a rischio attuati in concomitanza dell'uso di questa sostanza, nonostante l`ammissione degli effetti deleteri che essa provoca.
E poi si va al volante Sostanzialmente la totalità dei consumatori (99%) ha guidato l`auto dopo aver assunto cocaina, e tra di essi la maggioranza (il 42%) ammette di averlo fatto una decina di volta nel corso dell`anno e il 34% addirittura abitualmente, mentre solo il 25% riferisce di averlo fatto solo in casi eccezionali. "Il 56% dei soggetti che riferisce un consumo frequente dichiara di aver riscontrato una diminuzione nel proprio rendimento lavorativo a causa dell`uso della sostanza, il 68% è rimasto coinvolto in incidenti stradali, il 55% ha avuto incidenti domestici o ferimenti, il 38% problemi giudiziari, il 30% esperienze sessuali di cui si è pentito", conclude la ricercatrice.

Si compra anche on line "I luoghi pubblici sono indicati dai consumatori come quelli dove è più facile reperire la sostanza, con una diversità tra i due generi: i maschi prediligono la strada e i parchi (50%) mentre le donne soprattutto i bar e la discoteca (40%). Il 2% dei consumatori riferisce di comprarla su internet".

Muccioli: i nostri figli pagheranno il nostro disinteresse "Sanno benissimo che il padre guida strafatto di coca e per stare dentro alla realtà che gli facciamo vivere, devono "farsi" anche loro. Con compagni di viaggio come questi anche i più piccoli rischiano di seguire presto la stessa strada. Saranno - è certo Muccioli - i nuovi ingressi nel mondo della droga: puntualmente registrati dalla prossima statistica o ricerca". "Non raccontiamoci frottole, è questa la fotografia del mondo in cui viviamo: droghe smerciate e consumate in massa e sotto gli occhi di tutti. Nuovi beni di consumo alla portata di tutte le tasche, persino quelle dei disoccupati, categoria sociale a più forte consumo di cocaina, come ci rivela il Cnr. Ma il bello - chiosa infine - è che non gliene frega niente a nessuno".
da www.ilgiornale.it

La centrifuga delle leggi Gli agenti devono buttare i codici

Se questo è il Paese delle rivendicazioni anche le forze dell’Ordine rivendicano il diritto ad una speciale indennità. Parliamo dell’indennità da centrifuga delle leggi.
Ci spieghiamo meglio. Non passa estate che - qualsiasi governo governi – non si metta mano a qualche modifica del codice della strada. Dal 1992, quando la legge madre delle regole della strada fu approvata, siamo ormai arrivati vicini ad una cinquantina di modifiche fra DL, leggi ordinarie, modifiche contenute nelle leggi finanziarie di fine anno, nei decreti mille proroghe, nelle norme dell’Unione Europea recepite nel nostro ordinamento. Questa estate ne sono state messe in cantiere addirittura due di modifiche al CdS, tanto per non farci mancare niente. Una già arrivata al traguardo (la legge 94 del 15 luglio scorso) l’altra in gestazione e programmata per l’approvazione definitiva a settembre o comunque in autunno. Ma non sono mica modifiche da poco ragazzi! È roba complessa, importante. Maggiorazioni notturne per molte sanzioni, sanzioni pesanti per gli insozzatori, punti prelevati ai ciclisti e ciclomotoristi. Poi ne arriveranno altre: tasso alcolico zero per i neo patentati e i conducenti professionali, la guida accompagnata, la revisione dei punti patente. Ci viene quasi voglia di esprimere anche un po’ di solidarietà per quei poveri diavoli (in senso buono) dei conducenti che non sanno più che corsie pigliare. Ma ci viene ancora più voglia di esprimere solidarietà a quei poveri diavoli (in senso buono??) degli agenti delle forze di polizia. Ma come fanno a campà e a mantenere la sanità mentale. Non si asciuga l’inchiostro di un codice o di un prontuario per le violazioni, che già il nostro tutore dell’ordine (?) lo deve buttare o quanto meno lo deve integrare con continue glosse per non scivolare su qualche comma modificato che poi gli farebbe fare una figura barbina davanti al suo ufficio verbali prima e al Giudice di Pace dopo. Oggi mica si scherza. Oggi il cd “utente della strada” (termine mortificante per la lingua italiana, ce lo perdoni il paziente lettore, ma è difficilmente sostituibile), mica è uno sprovveduto, mica è uno che gliela racconti così. Piuttosto che pagare un verbale qualsiasi il nostro si fa consigliare, disquisisce, sente l’esperto, il leguleo specializzato nel ricorso facile, l’amico del bar dello sport che ha trovato il GdP in buona giornata perché l’Inter aveva vinto, insomma di tutto di più. Vuoi che non ci sia un cavillo, un errore di data, di velocità, di orario sul verbale? A proposito di orario attenzione agenti, perché dalle 22 alle 7 dovrete applicare la tariffa notturna +1/3 sulla tariffa base. L’Enel di notte fa gli sconti la polizia no. Poche storie!.
Bastasse questo! C’è dell’altro. Se un giovanotto, sbronzo fatto, di notte guida una macchina che non è intestata a lui (vabbé che quando è anche intestata spesso l’ha pagata il papà), il periodo di sospensione della patente raddoppia. Così abbiamo stanato anche i furbetti che dopo aver esagerato con l’alcol si scambiavano la macchina di loro proprietà per non rischiare la confisca del mezzo, applicabile solo se si è proprietari del veicolo. Ora però anche quel disgraziato che ha la macchina intestata alla moglie perché gliela aveva pagata la suocera benestante (e che viene al mare con noi), se per una volta eccede nell’alcol, paga con il raddoppio della sospensione per colpa di quei furbacchioni del sabato sera.
Fateci ancora dire una cosa sui quei poveri ciclisti. Poveri in questo caso sta per miti utenti (ancora!) della strada. Miti sì, ecologici pure, ma che spesso dimenticano le regole della strada. Però è ora arrivata una sonora legnata. Se per caso sono titolari di patente pagano pegno e perdono punti. L’automobilista dietro il parabrezza e il motociclista dentro il casco ghignano…Ora per un semaforo rosso o per l’uso del cellulare, ci si rimettono punti patente signori ciclisti. Altro che storie!
Mi è venuto dal piegarmi in due dalle risate quando subito dopo l’entrata in vigore della nuova normativa ho letto i soliti commenti: sì ma tanto non li sanzionano mai, tanto la polizia non li multa. Tanto i Vigili guardano altrove. Invece, appena a Bergamo il 9 agosto (il giorno dopo l’entrata in vigore, non un minuto dopo) la polizia ha sanzionato un ciclista che era passato col rosso e gli ha prelavato 6 punti (lui avrebbe preferito un prelievo del sangue, tanto per rimanere in sintonia col colore del semaforo), tutti ad intervistarlo come prima vittima di questa polizia ottusa che applica persino le leggi che fanno i politici! Addirittura un giornale nazionale ha sparato in prima pagina (ma lo capiamo, d’estate si dovrà pur scrivere qualcosa): E DAGLI AL CLICLISTA!
Ho subito pensato, ecco qua… Le divise non sanzionano? Cosa fanno? Dove sono?
Sanzionano? Dagli al ciclista. E’ la solita storia la conosciamo bene.
A me verrebbe da dire: DAGLI AI POLITICI! Ma non sono loro che si fanno sfuggire sulla Gazzetta certe norme poco meditate che in un articolo, il 219 Bis, che parla dei ciclomotoristi infilano un secondo comma che parla di prelievo di punti ai “conducenti” in genere e quindi anche ai ciclisti? Di più, forse anche ai conducenti di carrozzelle trainate da un cavallo. Tutto questo solo per un cavillo.
Insomma cari amici e amiche delle forze di polizia Locale e dello Stato rassegnatevi. Vi tocca! Comunque sia, facciate o non facciate, vi tocca.
Avete tutta la nostra solidarietà. Noi dell’Asaps capiamo bene la vostra ansia da prestazione (contravvenzionale sia chiaro…) per questo vi siamo vicini, per questo cerchiamo di tenervi/ci aggiornati col contributo del nostro portale e del Centauro.
Se poi dopo Ferragosto andate un po’ in ferie portatevi la G.U., le circolari ministeriali e i nostri commenti alle nuove norme sotto l’ombrellone.
La strada e i Giudici di Pace sono là che vi aspettano in autunno! Non fateci fare brutta figura, perché alla fine – sia chiaro – la colpa è sempre la vostra!
Buon lavoro.
* Presidente Asaps
I veri limiti di velocità su strade e autostrade.
Le sanzioni dopo la legge 160 del 2 ottobre 2007
e la nuova fascia oltre 40 e fino a 60 km/h, aggiornati, da ultimo, con gli aumenti introdotti dalla della legge 15 luglio 2009, n. 94, con l'applicazione del 5% di tolleranza e i punti sottratti dalla patente.

E' entrata in vigore l'8 agosto la legge 15 luglio 2009 n. 94. Ecco le modifiche al CdS Scatta l'incremento di un terzo per molte violazioni notturne

(Asaps) Violare le regole del codice della strada non conviene mai. Ora conviene ancora di meno se le violazioni sono commesse di notte.
Per una raffica di comportamenti contrari alle regole della strada come: velocità in genere, superamento dei limiti di velocità, precedenza, inosservanza della segnaletica orizzontale e delle segnalazioni semaforiche, distanza di sicurezza, cambiamento di direzione o di corsia e altre manovre, circolare contromano o invertire il senso di marcia, effettuare la retromarcia, circolare sulle corsia di emergenza sulle autostrade e sulle autostrade extraurbane principali, violare le norme che regolano la sosta di emergenza od omettere di far uso delle luci di posizione durante la sosta e la fermata di notte o in caso di scarsa visibilità e, infine, violare le disposizioni che disciplinano l’uso del libretto individuale di controllo ovvero non rispettare i tempi di guida e di riposo con veicoli per trasporti professionali non muniti di cronotachigrafo, le rispettive sanzioni pecuniarie sono aumentate di un terzo se commesse dopo le ore 22,00 e prima delle ore 07,00, e tale incremento, là dove le violazioni stesse siano accertate da dipendenti dello Stato, va ad alimentare il Fondo contro l’incidentalità notturna.

Decoro delle strade

E’ stato introdotto l’articolo 34-bis che punisce con la sanzione amministrativa da euro 500 a euro 1.000 (euro 500 entro il 60° giorno dalla contestazione o notifica del verbale) chiunque insozza (così è scritto nella legge n.94) le strade pubbliche mediante getto di rifiuti o di oggetti dai veicoli in sosta o in movimento.
Guida in stato di ebbrezza o per uso di sostante stupefacenti

E’ raddoppiato il periodo di sospensione della patente di guida per il conducente travato in stato di ebbrezza con tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l o per sostanze stupefacenti qualora il veicolo col quale è stato commesso il reato sia di proprietà di persona estranea ai fatti.
Anche tutte le ammende previste per il reato di guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti aumentano da un terzo alla metà se il reato è commesso dopo le ore 22,00 e prima delle 07,00. In questo caso l'applicazione della sanzione maggiorata avverrà in sede di sentenza davanti al Tribunale. Una quota pari al 20% di queste ammende comminate con la sentenza di condanna andrà ad incentivare il Fondo contro l’incidentalità notturna.
Assicurazione RCA

Viene introdotto l’obbligo del confisca amministrativa per il veicolo, di proprietà del conducente, trovato a circolare con i documenti assicurativi falsi o contraffatti. E’ colpito, invece, dalla sanzione amministrativa della sospensione della patente di guida per un anno, colui che ha contraffatto o alterato i documenti assicurativi.
Circolazione dei ciclomotori (e delle biciclette)

Con l’introduzione dell’articolo 219-bis, si estendono al certificato di idoneità alla guida dei ciclomotoristi le sanzioni accessorie del ritiro, sospensione e revoca del documento.
Analogamente, colui che guidi il ciclomotore in vigenza di un provvedimento di ritiro, sospensione o revoca del certificato di idoneità, è punito con le stesse sanzioni amministrative stabilite per il titolare di patente di guida che circoli nonostante abbia avuto il documento ritirato, sospeso o revocato.
Al certificato di idoneità alla guida, infine, sono state estese le disposizioni che regolano la decurtazione del punteggio come per la Patente a punti.
Anche il titolare di patente che si trovi alla guida di un ciclomotore è soggetto al ritiro, sospensione, revoca o decurtazione del punteggio, se commette, alla guida di questo veicolo a due ruote, violazioni che comportino l’applicazione di tali sanzioni amministrative accessorie.
C’è da precisare che, nonostante la rubrica di questo nuovo articolo riguardi il «Ritiro, sospensione o revoca del certificato di idoneità alla guida», il secondo comma di questa nuova disposizione, richiamando genericamente “il conducente titolare di patente” che commette violazioni per le quali sono previste sanzioni accessorie applicabili anche quando ci si trovi alla guida di un veicolo per il quale non sia richiesta la patente stessa, fa ritenere che tali disposizioni siano applicabili anche nei confronti dei ciclisti.
In sostanza i ciclisti titolari di patente si vedranno decurtare i punti per le violazioni che prevedono il prelievo anche se commesse alla guida di un velocipede.


Revoca della patente di guida, del certificato di abilitazione professionale per la guida di motoveicoli e del certificato di idoneità alla guida, per i delinquenti abituali, professionali o per tendenza

Con la riformulazione dell’articolo 120 del Codice della Strada, vengono dettate nuove disposizioni che regolano il diniego al conseguimento della patente di guida, del certificato di abilitazione professionale per la guida dei motoveicoli e del certificato di idoneità alla guida a coloro che risultano delinquenti abituali, professionali o per tendenza o chi è stato sottoposto a misura di sicurezza personale o misura di prevenzione. (Asaps)

Cala sensibilmente il numero complessivo degli incidenti, in diminuzione anche le vittime

Secondo i rilievi della Polizia Stradale e dei Carabinieri (ai quali si dovranno aggiungere poi quelli delle Polizie Locali) rispetto al corrispondente fine settimana dello scorso anno (19/21 Settembre 2008) si registra un decremento del numero complessivo dei sinistri, e del numero degli incidenti con esito mortale, 15 a fronte dei 20 di un anno fa, e del numero delle vittime, 15 contro 21.
Nel corrispondente periodo del 2007 si erano registrati 29 sinistri mortali con 31 deceduti, mentre nell’omologo week-end del 2006 gli eventi infortunistici con esito mortale erano stati 30 con 41 vittime.
Gli incidenti mortali con coinvolgimento di veicoli a due ruote sono stati 7, pari a quasi il 47% circa del totale. Il 47% circa dei sinistri mortali è derivato da perdita di controllo del veicolo da parte del conducente.
I sinistri mortali verificatisi nella fascia oraria notturna 22/06 sono stati 6 con 6 deceduti. Delle 15 vittime 7 avevano età inferiore ai 30 anni.
Nell’ultimo fine settimana Polizia Stradale ed Arma dei Carabinieri hanno attivato i consueti dispositivi di prevenzione e di vigilanza stradale impiegando in totale 36.838 pattuglie.
Le stesse hanno proceduto alla contestazione di 20.687 violazioni del Codice della strada, con 30.909 punti decurtati, 1.039 patenti di guida e 1.012 carte di circolazione ritirate.
da www.asaps.it

La bici a scatto fisso. Bella e impossibile

Vi sarà capitato di vederle in giro in qualche giungla urbana. A Boston, Tokyo e ora anche qui a Milano va di moda la bici a scatto fisso. Naked, nuda, essenziale.

Si tratta di una bici da corsa su pista, con un unico rapporto. Senza cambio e senza freni. I pedali sono collegati direttamente al mozzo della ruota posteriore. E l'unico modo per frenare con questa bicicletta è cercare di fermare la pedalata, andando in senso contrario e rischiando di spaccarsi ogni volta, come minimo, i legamenti. Un altro modo per fermarsi in modo arditamente atletico è quello di puntare un piede per terra cercando di far perno sullo stesso e allo stesso tempo cercare di strisciare verso l'esterno con la ruota posteriore.

La bici a scatto fisso è una moda, un fenomeno vero e proprio tanto che molte aziende produttrici hanno inserito nel loro catalogo massa market questi gioielli nati per una nicchia di mercato, il ciclismo su pista per l'appunto. Le bici sono belle. Non c'è dubbio. Hanno una linea essenziale. Anni Ottanta o vintage, come si dice ora. Senza orpelli tecnologici. Inutili secondo alcuni.

Il problema è che queste biciclette non sono state fatte per il traffico urbano ma per la pista che è tonda, in parquet e non le auto che corrono. Non sono state fatte per la città ma molti amanti del genere la usano, proprio per questo suo essere in bilico, in equilibrio - metafora quasi della condizione umana - come "strumento di attacco urbano", versione modaiola contro l'avanzata dei Suv. E allora, al grido di "riappropriamoci della città" questi neofiti delle due ruote su pista rischiano ogni volta che inforcano i pedali la pelle propria e quella degli altri.

Nessuno se ne è occupato finora, nessun Codice della strada, ma per farsi malissimo con queste due ruote ci vuole davvero niente. A ogni incrocio o semaforo un rischio. Rischio ancora più elevato per chi, poi, invece degli attacchi a sgancio rapido tipo Look, o i semplici pedali, usa i pedali di una volta che usavano gli sprinter nelle gare su pista (qualcuno ancora ora) con i fermapiedi e le cinghiette di cuoio. Non sono tutte così le bici a scatto fisso, a dire il vero. Alcune, come quella fatta da Colnago - bellissima peraltro - hanno un piccolo freno sul manubrio. Freno anteriore, ma pur meglio di niente.

Un consiglio? Compratela se amate il genere, ma scegliete quella con il piccolo freno nascosto nel manubrio. Sarà meno "figa", meno all'ultima moda ma preserva voi (e soprattutto gli altri) da probabili visite d'urgenza al Pronto Soccorso.

Come non sottoscrivere quello che a proposito ha scritto Jovanotti, appassionato ciclista: «Lo scatto fisso è una pazzia in una città come Milano con milioni di semafori e taxisti che guidano malissimo. Capisco che sia un modo per rilanciare il proprio livello di attenzione e la percezione dei sensi che nelle nostre società tendono ad assopirsi. Capisco anche che in una città grande si sviluppa una forma di nuovo tribalismo che ha bisogno di segni e di ritualità specifiche, lo capisco e mi piace, è una sana deviazione della modernità. Però lo scatto fisso è very dangerous. Fate attenzione se vi venisse voglia».
22 settembre 2009
da www.ilsol24ore.it

lunedì 14 settembre 2009

Multe, a ottobre al via la mini-sanatoria

(Asaps) La Capitale sarà la prima ad "attuare quanto previsto dal decreto anticrisi", cioe' una 'minisanatoria' per le multe prese prima del 2004 e notificate prima della prescrizione. Lo spiega Maurizio Leo, presidente della commissione di vigilanza sull'anagrafe tributaria e firmatario dell'emendamento che consente di "pagare la multa al minimo previsto, come se si fosse pagata nei primi 60 giorni, con l'applicazione del 4% a rimborso dell'agente di riscossione, ma senza le penali previste. Non è un condono - sottolinea Leo, che del Comune di Roma è assessore al Bilancio - perche' la multa sara' comunque pagata. Tagliamo solo le penali aggiuntive e i maggiori interessi". Solo per il Comune di Roma sono circa 400.000 gli automobilisti interessati dal provvedimento. Quindi, per le multe prese prima del 2004 i romani dovranno aspettare la comunicazione del riscossore (Gerit Spa) che sta vagliando quali siano le multe prescritte e quali no. Per quelle ricevute nel 2005 si potra' pagare a rate gli importi, fino ad un numero di 30. Per le contravvenzioni ricevute nel 2006, il Campidoglio invece inviera' ai cittadini un avviso bonario preventivo per avvertirli dell'avvio della procedura e così si potrà far valere le proprie ragioni ancor prima di ricevere la cartella. Milano invece non seguirà l'esempio di Roma. Nessuna sanatoria per le vecchie multe. Lo ha annunciato il vicesindaco della citta', Riccardo De Corato. "Non vogliamo favorire i furbi - ha spiegato -, altrimenti sarebbe come invogliare tutti i cittadini a non pagare". Sono circa 400mila le contravvenzioni elevate a Milano tra il 2000 e il 2004 non ancora pagate.
Fin qui la notizia. Speriamo che il provvedimento non venga inteso come una sorta di condono, ma solo come un riordino di un sedimentato disordine burocratico che aveva portato all'emanazione di cartelle pazze e di errori da matita blu nel computo di interessi e penali.
Ora però si riparta con metodo per evitare che quanti hanno pagato cash e nei termini si possano sentire i più fessi fra i conducenti sanzionati. In questo caso si darebbe uno schiaffo all'efficacia delle sanzioni e quindi alla sicurezza stradale. (Asaps)

lunedì 7 settembre 2009

Aumentano gli indennizzi per gli incidenti stradali

Continua il lavoro di aggiornamento dei criteri di liquidazione del danno biologico da parte dei tribunali. Dopo Milano è ora il turno di Roma e di Verona. Tre uffici il cui lavoro va ben oltre i confini dei rispettivi ambiti territoriali: sono infatti più o meno cinquanta i tribunali che, non adottandone di propri, seguono i meccanismi di liquidazione approvati in queste tre sedi (da solo, il capoluogo lombardo ne attrae quasi quaranta).

In pratica, un terzo dei tribunali a questo punto dispone di nuovi riferimenti per calcolare il danno non patrimoniale per le lesioni macropermanenti, cioè con invalidità superiori al 9%, provocate da un fatto illecito. Per quelle inferiori si può invece utilizzare la tabella per i piccoli postumi da incidenti stradali appena aggiornata e pubblicata sulla Gazzetta, l'unica avente forza di legge.

Ancora una volta – complice la mancata approvazione dell'altra tabella nazionale, quella sulle lesioni macropermanenti che la legge impone, ma di cui non si parla neanche più – si deve lamentare la differenza delle liquidazioni tra gli uffici. Il quadro, peraltro, è cambiato rispetto all'ultima simulazione svolta su queste pagine due anni fa. Se nel 2007 le oscillazioni erano più articolate – sulle invalidità lievi i risarcimenti, per le vittime, risultavano più vantaggiosi a Milano che a Roma mentre, al contrario, sulle liquidazioni più rilevanti i valori capitolini erano di gran lunga superiori rispetto a quelli meneghini – oggi sembra che il tribunale di Milano sia di manica più larga su tutto il range delle invalidità (si vedano le tabelle a lato), mentre gli standard romani vi si avvicinano solo per le lesioni più gravi.

C'è tuttavia da sottolineare che le cifre indicate nelle tabelle costituiscono dei punti di riferimento e che i giudici, quando calcolano l'entità del risarcimento, possono sempre apportare delle correzioni (sebbene quasi sempre in aumento).

La sessione 2009 di aggiornamento dei criteri, inoltre, era ed è particolarmente attesa, soprattutto dalla platea degli avvocati, perché nella redazione delle tabelle bisogna tenere conto di quanto richiesto dalle sezioni unite della Cassazione a fine 2008. Tanto che, a differenza degli anni passati, in cui spesso si è provveduto al semplice adeguamento Istat dei valori dell'anno precedente, qui si tratta di un cambio di filosofia. La Cassazione ha infatti detto che non è possibile continuare a risarcire i danni futili, mentre il danno esistenziale, quando trova tutela – quando cioè è provocato da comportamenti che ledono diritti costituzionalmente garantiti –, non può essere risarcito a parte, ma deve essere considerato insieme al danno biologico, producendo alla fine un'unica voce di lesione non patrimoniale. Finora, invece, i giudici hanno stabilito una cifra come indennizzo per il danno biologico, ricavandola dalle tabelle, e a questa, se richiesto e poi accertato, hanno aggiunto un importo a titolo di danno esistenziale, indennizzando due somme separate.

Per ovviare al divieto di duplicazione, i tribunali di Milano, Roma e Verona hanno trovato soluzioni differenti. Verona, per esempio, ha costruito la propria tabella rivalutando del 2,60% quella del 2008 (a sua volta frutto di rivalutazione delle precedenti, costruite in origine dalla rilevazione statistica dei risarcimenti riconosciuti nel 1999), ricordando che la liquidazione deve essere unitaria. Milano invece ha scommesso sull'aumento del punto base, diversificando poi la personalizzazione – lasciando cioè al giudice la discrezionalità di arrotondare gli importi secondo alcuni parametri percentuali stabiliti – per ottenere una sola cifra che tenga conto anche del danno esistenziale.

Roma, infine, ha abbandonato la vecchia strada, in base alla quale gli importi altro non erano che il frutto dello sviluppo della tabella di legge per le lesioni micropermanenti. Gli importi per il 2009 derivano così dall'aggiornamento Istat di quelli del 2006. Quanto al danno esistenziale, il sistema capitolino, un po' come quello milanese, rimette al giudice la scelta di una misura percentuale di quanto indennizzato come danno biologico, purché non superiore alla metà.

a.candidi@ilsole24ore.com