domenica 19 luglio 2009

Code in autostrada, arriva il vademecum della Polizia di Stato

Con l'inizio delle vacanze aumenta il rischio "incolonnamenti". Per evitare ai vacanzieri code e disagi la polizia di stato mette a disposizione sul suo sito una serie di consigli e indicazioni utili per chi si sposterà in macchina.
Le giornate più critiche per gli spostamenti saranno il 31 luglio e il 1 agosto, il 7-8-9 agosto, 16-17 agosto e il fine settimana del rientro (21-22-23 agosto). Sul sito della Polizia di Stato si possono anche trovare informazioni sui tratti autostradali più a rischio di traffico intenso, sui cantieri presenti e sui percorsi alternativi.
Il traffico dei mezzi pesanti (quelli di massa superiore alle 7,5 tonnellate) sarà bloccato nei fine settimana di luglio e agosto. Per agevolare la circolazione saranno intensificati i servizi di pattugliamento su strade e autostrade, sarà aumentata la vigilanza nelle aree di sosta e sono previsti, sulle autostrade - soprattutto sull'A1 - alcuni posti mobili di primo soccorso all'inizio agosto.
Inoltre il Centro di coordinamento nazionale per la viabilità aumenterà i collegamenti con Isoradio per dare informazioni in diretta sulla situazione del traffico.
da www.ilsole24ore.com

sabato 18 luglio 2009

Pirati strada: 214 eventi (+57%) in primi sei mesi 2009

(ANSA) - FORLI', 18 LUG - Nel 1/o semestre sono stati 214 gli episodi di pirateria stradale (+57%).In testa e' la Lombardia con 36 episodi, seguita dal Lazio con 29.E poi E-Romagna (28), Veneto (18), Puglia (15), Liguria (14), Piemonte, Toscana e Sicilia (11). Lo rileva un monitoraggio dell'osservatorio il Centauro-Asaps (Associazione sostenitori della Polstrada) da cui emergono anche 43 morti e 263 feriti. Su tutti questi eventi pesa l'ombra dell'alcol e delle droghe: in 59 casi, 37%, ne e' stata accertata la presenza.

domenica 12 luglio 2009

Foglio rosa a 17 anni, in autostrada a 150 all’ora Pronte le nuove norme sulla sicurezza stradale Autovelox: le multe non vanno più ai Comuni

In attesa della legge delega del governo sulla riforma complessiva del codice della strada, alla quale, dice il ministro dei Trasporti Altero Matteoli, i tecnici del ministero stanno già lavorando, il Parlamento ha fatto la sua parte. Tra mercoledì e giovedì la Camera voterà il nuovo progetto di legge sulla sicurezza stradale, licenziato tre giorni fa dalla commissione Trasporti in sede legislativa, un lavoro importante, come spiega il presidente della commissione Mario Valducci, «un lavoro cominciato sei mesi fa e che ha visto un’ampissima convergenza di tutti i gruppi parlamentari». Molte le novità, dal narcotest, al foglio rosa a 17 anni, dai proventi degli autovelox alla targa personale, all’innalzamento del limite di velocità a 150 km all’ora nei tratti dove c’è il Tutor. «Il nostro obiettivo è stato dar battaglia su tre fronti — continua Valducci —. Tolleranza zero per alcol e droghe, certezza della pena e freno ai Comuni che vogliono fare i furbi». Vediamo allora passo passo come cambierà il nostro modo di stare su strade e autostrade.

Il narco-test
È stato introdotto il narco-test, all’inizio in via sperimentale, poi su larga scala come per gli etilometri. Sarà possibile verificare in strada se una persona ha assunto sostanze stupefacenti con un semplice esame da effettuare con la saliva o il sudore. Adesso la polizia deve accompagnare il guidatore sospetto presso una struttura sanitaria per fare le analisi. Con la nuova norma chi risulta positivo sarà considerato «alterato alla guida». Spetterà a lui poi, e a proprie spese, effettuare esami clinici per dimostrare il contrario.

I limiti di velocità
Sarà possibile elevare sulle autostrade il limite di velocità a 150 km/h ma solo se è presente il Tutor. Aumentano le sanzioni per chi corre troppo (da 500 a 2000 euro oltre i 40 km/h e da 779 a 3.119 oltre i 60 km/h), ma diminuisce la decurtazione dei punti. In sostanza, se si superano i limiti da 10 a 40 km/h, si perdono 3 punti (prima erano 5), da 40 a 60 si perdono 5 punti (prima erano 10), oltre i 60 i punti decurtati saranno 10. Sarà anche più difficile riottenere i punti per chi, nell’arco di un anno, ha effettuato tre violazioni gravi non contestuali con decurtazione fino a 5 punti. In questo caso, raggiunti i meno 15 punti, si è costretti a rifare l’esame teorico e la visita medica allo stesso modo di chi ha perso tutti i 20 punti.

Il foglio rosa
Per i giovani una notizia buona e una cattiva. S’introduce il foglio rosa a 17 anni per chi ha già il patentino per il motorino, ma solo per fare pratica con un patentato da almeno 10 anni. Però si incrementa di un terzo alla prima violazione e del doppio per le violazioni successive, la durata della sospensione della patente quando l’infrazione è commessa da un neopatentato nei primi tre anni.

Autovelox e Comuni
Nelle strade extraurbane l’autovelox non potrà essere posizionato oltre 1 km dal segnale del limite di velocità. Ma il vero succo della riforma è altrove. «È finita l’epoca dei Comuni furbi che piazzano autovelox e macchinette ovunque per battere cassa—dice Valducci —. Per prima cosa, gli autovelox non potranno più essere comprati con le multe dei cittadini. Fino ad ora i produttori di macchinette dicevano ai Comuni: "Non dovete tirare fuori neppure un soldo, ci ripagherete con il 20-30 per cento delle multe incassate". Tutto questo non sarà più possibile. Inoltre, le polizie locali potranno mettere gli autovelox dove vogliono ma i proventi andranno ai proprietari delle strade, se quindi sono strade extraurbane le multe non finiranno più nelle casse del Comune ma in quelle dell’Anas o della Provincia». Gli enti locali dovranno anche destinare il 50 per cento degli introiti alla sicurezza stradale secondo un rigido schema di ripartizione dei fondi che dovrà essere relazionato al ministero. Se non lo fanno lo Stato tratterrà il 3 per cento di tutti gli incassi annuali.

La targa
La targa è personale, non segue più il veicolo ma il proprietario e non potrà essere abbinata a più di un veicolo.

L’alcol
Limite zero del tasso alcolemico per i neopatentati nei primi tre anni e per i conducenti professionali. Anche con un goccio di alcol nel sangue saranno multati. Non è previsto reato penale ma una sanzione amministrativa. Da 155 a 624 euro, raddoppiata se si è provocato un incidente. Resta invece il limite dello 0,5, come in tutta Europa. Tra 0,5 e 0,8 multa da 500 a 2000 euro e sospensione della patente da 3 a 6 mesi, con incidente raddoppio delle sanzioni e fermo amministrativo del veicolo per 180 giorni. Tra 0,8 e 1,5 ritiro della patente, sospensione fino a due anni, multa da 800 a 3200 euro. Con incidente raddoppio delle pene più fermo di 180 giorni. Sopra il limite di 1,5, c’è il ritiro immediato della patente con sospensione fino a due anni, multa da 1500 a 6000 euro, arresto da sei mesi a un anno. Se viene commesso un incidente raddoppio della pena, revoca della patente per 5 anni.

Pedoni e ciclisti
Si aggravano le decurtazioni dei punti per chi impedisce il passaggio dei pedoni sulle strisce (8 punti in meno, anche in caso di disabili). I ciclisti avranno l’obbligo, fuori dai centri abitati, di notte o nelle gallerie di indossare giubbotto o bretelle retroriflettenti.

Le multe a rate
Chi ha un reddito annuo inferiore a 10.628 può chiedere la rateizzazione delle multe fino a 60 rate per sanzioni superiori a 400 euro. Inoltre è stato semplificato tutto il sistema della notifica, dei ricorsi e delle competenze per garantire la certezza della pena. Si riducono infatti da 150 a 90 i termini entro i quali contestare le violazioni. Cento giorni per il recapito del verbale quando la contestazione è stata immediata. Per i ricorsi il termine scende da 60 a 30 giorni. Devono poi passare massimo 30 giorni tra la notifica del ricorso e l’udienza di comparizione. Altre due novità importanti: non saranno più i giudici di pace a decidere per la guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di droghe, competente sarà il tribunale. Inoltre, il giudice di pace, nei casi di sospensione della patente, quando non ci sono vittime, non potrà decidere per la revoca senza aver convocato anche la prefettura.

Gli animali
Una norma anche in difesa degli animali. L’investitore di un animale domestico o da lavoro è obbligato a fermarsi, soccorrerlo e chiamare un veterinario. Sanzioni da 78 a 1559.

Mariolina Iossa
12 luglio 2009 da www.corriere.it

mercoledì 8 luglio 2009

Sorpasso dei furbi del lampeggiante

«Corri ragazzo laggiù / vola tra lampi di blu». Sarà per quella vecchia sigla dei cartoni, sarà perché siamo tutti un po’ bambini e i potenti lo sono di più. Sarà quel che sarà, di certo aumentano esponenzialmente i «lampi blu» che sfrecciano nelle nostre città. Migliaia di auto di scorta per volti noti che vanno di fretta.

Non c’è ingorgo che tenga, non c’è fila che possa rallentare il passo alle nuove caste di potenti e potentini che fanno delle città la loro personale «Isola dei famosi». Innestano il lampeggiante e via nella corsia preferenziale, parcheggiati in doppie e triple file protetti dalla magica luce blu. Il lampeggiante è l’ultimo e più ambito degli status symbol che dimostrano che «io sono io e voi non siete un c...», come diceva il Marchese del Grillo. Più ambita dell’auto blu. Quella tutti possono averla, che ci vuole, basta un posticino in una delle tante nostre munifiche istituzioni locali. Ma l’auto blu, senza il lampeggiante è come un bell’uccello con le ali spezzate: può far bella mostra di sé nel traffico, chiudendo un occhio può accompagnare la moglie a far la spesa, ma senza luce e paletta non può volare al di sopra del traffico dei paria.

Ma attenzione, perché il fenomeno in questione non riguarda più solo la personalità straniera in visita, il magistrato sotto scorta, il ministro in missione ufficiale, insomma coloro che per la natura del proprio incarico e per questioni di sicurezza hanno necessità di essere accompagnati da agenti di polizia, pronti ad accendere il lampeggiante ma solo in caso di emergenza. Da quattro anni in qua il fenomeno è in rapida espansione e i furbetti del lampeggiante sono diventati una popolazione sempre più folta.

Tutta colpa di un comma, poche righe di una legge che ha dato la stura al fiume blu. Come spesso succede alle nostre latitudini la questione è partita da un fatto serissimo e in pochi mesi si è trasformata in sbracato eccesso. Bisogna risalire al delitto di Marco Biagi, quando il dibattito sulle scorte ai personaggi a rischio diventa bollente. Per evitare l’arbitrio nella concessione della tutela da parte delle forze dell’ordine, nel 2003 viene emanato un decreto, il numero 253 (poi convertito in legge), che istituisce l’Ucis, un ufficio interforze per gestire le scorte. E per cercare di far fronte a tutte le esigenze senza impegnare troppo personale di polizia, la legge introduce la possibilità «per esigenze di carattere eccezionale e temporaneo» di conferire «la qualifica di agente di pubblica sicurezza a conducenti di veicoli in uso ad alte personalità che rivestono incarichi istituzionali di governo». In sostanza viene creata la possibilità di trasformare un semplice autista, purché in possesso di determinati requisiti, in agente di scorta a tutti gli effetti, cioè con lampeggiante, paletta e licenza di accelerare in caso di emergenza. Ma attenzione alle parole chiave della norma: «eccezionale» e «temporaneo». Manco a dirlo. Quando una legge recita così in Italia si traduce con «per sempre» e «quando ci pare».

Il caso più eclatante è quello di Roma: «Qui il lampeggiante ormai ce l’hanno tutti - sbotta Pietro Giaccardi, presidente dell’Osservatorio sui reparti scorta del sindacato di polizia Consap - politici certo, ma anche funzionari di enti e perfino gente dello spettacolo». A verificare non ci vuole tanto. Basta mettersi di guardia davanti alle sedi Rai. Ed è famoso il caso del marzo scorso, quando davanti al palazzo del Coni si radunarono 40 auto col lampeggiante. Autisti venuti a ritirare i biglietti gratis per la partita Roma-Arsenal. «Oltretutto - mastica amaro l’agente - in quelle auto, non essendoci le personalità a bordo, il lampeggiante non poteva essere attivato». Sai com’è, da personalità a personalismo il passo è breve. «Almeno cambiassero il colore della luce, così la gente saprebbe che non siamo noi poliziotti a sfrecciare nelle corsie preferenziali - aggiunge rassegnato Giaccardi - la beffa è che i professionisti ormai lo usano sempre meno, perché se sei di scorta a un personaggio veramente a rischio, l’imperativo è non farsi notare». Il fenomeno è notevole anche a Napoli. A Milano invece i permessi sono solo una trentina.La denuncia è tutt’altro che di parte. A rilasciare le autorizzazione agli autisti sono le prefetture. E Giuseppe Pecoraro quando si è insediato come prefetto di Roma, a novembre scorso, ha scoperto che i permessi erano tantissimi, ma non esisteva nemmeno un archivio completo. Ora sta cercando di invertire la rotta: «Il lampeggiante non può essere uno status symbol - ha spiegato - purtroppo non sempre viene utilizzato nei termini consentiti». Pare che gli incarichi «temporanei» siano proliferati tanto che ci sia chi si «dimentica» di restituire il lampeggiante. Come finirà?
da www.ilgiornale.it

lunedì 6 luglio 2009

Il codice della strada punisce chi sporca

Puntuale come tutti gli anni, anche per l'estate 2009 arriva il giro di vite contro i pirati della strada. Gli inasprimenti sono questa volta inseriti nel disegno di legge sulla sicurezza approvato definitivamente dal Senato giovedì scorso e che attende ormai, per la sua piena operatività, la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale.
Il quadro degli interventi
Si tratta di uno dei quattro tasselli che compongono il cosiddetto pacchetto-sicurezza, che ha visto la luce fin dall'inizio della legislatura, per il cui completamento manca all'appello l'approvazione del disegno di legge sul processo penale (atto Senato n. 1440, attualmente all'esame della commissione giustizia di Palazzo Madama).
Le altre due tessere del mosaico, già in vigore, sono i decreti legge n. 11/09, sullo stalking, e n. 92/08 che non solo ha introdotto le prime misure contro l'immigrazione clandestina e un'altra serie di inasprimenti alle sanzioni per le violazioni al codice della strada, ma ha inciso anche sulla procedura penale. Qui è contenuta, infatti, la disposizione che consente la trattazione prioritaria dei processi per alcune tipologie di reato.
Quando cala la sera
Tornando al provvedimento appena varato, quanto all'impatto sulla circolazione stradale va segnalata l'introduzione, piuttosto generalizzata, dell'aggravante notturna. Gran parte delle modifiche è infatti destinata a questa nuova, particolare, stretta: dalla guida in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, al superamento dei limiti di velocità, fino al mancato rispetto del semaforo rosso.
Senza qui entrare nei dettagli (oggetto peraltro dell'intervento a lato) è singolare come il nostro ordinamento, per la prima volta, ospiti disposizioni che inaspriscono una misura deterrente, sanzione amministrativa pecuniaria o ammenda che sia, da un terzo alla metà del suo peso, quando il comportamento illecito è commesso in un determinato orario.
L'aggravante «temporale» si affianca così a quelle tradizionali, legate alle condizioni soggettive della vittima o dell'autore della violazione o alle circostanze di fatto.
Il decoro
Quanto alle singole disposizioni si segnala il nuovo articolo 34-bis del codice della strada che punisce con una sanzione da 500 a mille euro chi lancia rifiuti o oggetti dai veicoli in movimento. Una disposizione semplice che tuttavia potrebbe presentare qualche difficoltà di applicazione.
Come infatti emerge dalla lettura della tabella a lato, anche prima era prevista una sanzione da 23 a 92 euro – contenuta nell'articolo 15, lettera i), del codice – contro chi lancia oggetti da veicoli in movimento, e dunque la nuova norma si sovrappone a quella già esistente che non è stata abrogata: il dilemma, su quale sanzione applicare, è ancora tutto da chiarire.
Probabile che dopo la prima infrazione ne sapremo di più. Inoltre, il nuovo importo minimo (500 euro) è in linea con quanto indicato dall'altra disposizione del disegno di legge che impone ai sindaci di aggiornare i propri regolamenti con una sanzione, per chi «insozzi le pubbliche vie», non inferiore a 500 euro.
Le altre modifiche
Singolare l'introduzione dell'articolo 219-bis che di fatto estende il regime del ritiro della patente anche a chi è alla guida di una bici. Precisa la norma che «se il conducente è persona munita di patente», per le violazioni che impongono il ritiro, la sospensione o la revoca della patente, le stesse sanzioni si applicano anche quando le violazioni sono commesse alla guida di un veicolo (nozione che comprende anche le bici) per il quale non è richiesta la patente.
Colpita anche la guida sotto l'influenza dell'alcol. In particolare, la modifica riguarda le sanzioni per i conducenti il cui tasso alcolemico sia superiore a 1,5 g/l (la condizione più grave tra le tre indicate dal codice). È qui prevista, oltre all'arresto e all'ammenda, la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a due anni. Ora il periodo di sospensione è raddoppiato nel caso in cui il veicolo appartenga a persona estranea al reato stesso.
Un ultimo intervento è quello alla disciplina il rilascio della patente e dei titoli abilitativi alla guida. Una delle novità dell'articolo 120, interamente riscritto dal disegno di legge, è l'introduzione di una sanzione pecuniaria, da mille a tremila euro, per chiunque rilasci titoli abilitativi alla guida a soggetti che non ne avrebbero diritto. Che sono: delinquenti abituali, persone sottoposte a misure di sicurezza o di prevenzione; condannate per alcuni reati; destinatari del divieto di conseguire la patente.
a.candidi@ilsole24ore.com

venerdì 3 luglio 2009

Infrazioni in bicicletta, ora si perdono anche i punti della patente

MILANO - Ciclisti attenti. Il disegno di legge sicurezza, recentemente diventato legge, comporta, in caso di infrazioni del codice della strada sulle due ruote a pedali, la possibilità di perdere punti della patente automobilistica se il ciclista ne è in possesso. Lo rileva il quotidiano economico «Italia Oggi».

LA NUOVA NORMA - L'articolo 3 comma 48- 1 e 2 della legge recentemente approvata prevede alcune importanti modifiche del codice della strada. Dice testualmente la legge: «Nell’ipotesi in cui, ai sensi del presente codice, è disposta la sanzione amministrativa accessoria del ritiro, della sospensione o della revoca della patente di guida e la violazione da cui discende è commessa da un conducente munito di certificato di idoneità alla guida di cui all’articolo 116, commi 1-bis e 1-ter, le sanzioni amministrative accessorie si applicano al certificato di idoneità alla guida secondo le procedure degli articoli 216, 218 e 219. In caso di circolazione durante il periodo di applicazione delle sanzioni accessorie si applicano le sanzioni amministrative di cui agli stessi articoli. Si applicano, altresì, le disposizioni dell’articolo 126-bis. 2. Se il conducente è persona munita di patente di guida, nell’ipotesi in cui, ai sensi del presente codice, sono stabilite le sanzioni amministrative accessorie del ritiro, della sospensione o della revoca della patente di guida, le stesse sanzioni amministrative accessorie si applicano anche quando le violazioni sono commesse alla guida di un veicolo per il quale non è richiesta la patente di guida. In tali casi si applicano, altresì, le disposizioni dell’articolo 126-bis». In pratica da un lato si introduce nel codice della strada una norma la 219-bis che introduce il patentino a punti anche per i motocicli. Dall'altro si estende la punibilità con la conseguente sottrazione di punti se si è in possesso di una qualsiasi patente di guida, anche a tutti quelli che guidano una bicicletta o magari un carro trainato da cavalli o dai buoi e commettono un'infrazione. Questo naturalmente crea una disparità tra chi ciclista, possiede una patente di guida (ed è sanzionabile) e chi invece non la possiede (e quindi non è sanzionabile). Inoltre è logico pensare che se ai ciclisti è applicabile una sanzione accessoria qual è la perdita dei punti della patente, non sia applicabile anche la sanzione principale, vale a dire la multa nella maggior parte dei casi.


03 luglio 2009 da www.corriere.it