martedì 29 aprile 2008

Bambini in auto: ecco come portarli in modo sicuro

Con l’entrata in vigore, dal 14 aprile 2006, del Decreto Legislativo 13 marzo
2006 n. 150, è stato modificato l’art. 172 del Codice della Strada: “Uso delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta per bambini”.

In generale è possibile riassumere i cambiamenti introdotti dalla nuova norma applicando questa semplice regola: ogni volta che si occupa un posto a sedere su un veicolo dotato di cinture di sicurezza, è obbligatorio per tutti, conducente e passeggeri, utilizzarle e nel caso di trasporto di bambini di adottare i sistemi di ritenuta idonei (seggiolini o adattatori)

La nuova stesura dell’articolo ha introdotto importanti novità riguardanti l’utilizzo di questi sistemi di ritenzione sia per il conducente che per i passeggeri..


I dispositivi utilizzabili sono di due tipi: seggiolini e adattatori.

Dovrebbero essere usati fin dai primi giorni di vita, seguendo attentamente le istruzioni riportate nel manuale e la scelta deve essere fatta in base al peso del bimbo.

Il trasporto dei bambini sui veicoli è regolato dall’articolo 172 del codice della strada, (modificato dal decreto legislativo n.150 del 13 aprile 2006), dalla normativa europea e con una circolare attuativa (.pdf 528 kb) del ministero dell'interno. I dispositivi di ritenuta sono obbligatori dalla nascita fino al raggiungimento di 36 chili di peso: fino a 18 kg si possono usare solo i seggiolini, oltre questo peso si possono utilizzare anche gli adattatori.

Quest’ultimi sono dei piccoli sedili che, sollevando il bambino, permettono di usare le cinture di sicurezza dell’auto che però vanno passate sotto le alette poste ai lati, in senso longitudinale al torace.

Vi ricordiamo inoltre che:

I sistemi di sicurezza presenti negli autoveicoli non sono adatti a persone inferiori a 1.50 metri di altezza.
Fino a 9 chili di peso il bimbo deve essere trasportato in senso contrario alla marcia dell’auto. Attenzione mai mettere il bambino sul sedile anteriore se la macchina è provvista di airbag, a meno che non possa essere disattivato. Il posto più adatto è il sedile posteriore, al centro, che protegge anche da eventuali urti laterali.
Dopo 10 chili si può cominciare a sistemare il seggiolino in senso di marcia.
Lo schienale del seggiolino deve essere ben appoggiato al sedile della macchina e le cinture presenti sul dispositivo devono sempre essere allacciate, anche per brevi tragitti.
dal sito www.poliziadistato.it

Sorpassometri: Le mappe

Vigilano ormai sugli automobilisti di tutta Italia gli occhi attenti dei "sorpassometri". Sedici nuovi apparecchi elettronici sono stati installati sulle strade statali della nostra penisola - e si aggiungono ai 13 già in funzione da luglio 2004 - per indurre i guidatori a essere prudenti al volante.

Le nuove telecamere, che consentono di rilevare automaticamente i sorpassi vietati e la circolazione sulle corsie d’emergenza, sono state posizionate, come le precedenti, in punti strategici per la viabilità nazionale. L'obiettivo è di ridurre quella che risulta essere una delle principali cause di incidenti stradali: la guida pericolosa.

Dove sono i sorpassometri



La prima telecamera sperimentale era stata installata sulla via Salaria, in provincia di Rieti, ad una sessantina di chilometri da Roma e oggi gli occhi elettronici sono 29, tutti su strade statali. L’intento della Polizia è quello di prevenire la guida azzardata tanto che le apparecchiature, anche se la loro collocazione potrà cambiare, saranno indicate con segnali a messaggio variabile o informazioni sulla stampa proprio per sollecitare i conducenti a guidare in modo più prudente.

Le telecamere, in grado di rilevare automaticamente diverse infrazioni, saranno utilizzate giorno e notte contro i sorpassi vietati. Le sanzioni previste per un sorpasso azzardato prevedono per gli automobilisti una multa fino a 137,55 euro, la sospensione da 1 a 3 mesi della patente e la decurtazione di 10 punti. Nel caso di mezzi pesanti (superiori a 13,5 tonnellate a pieno carico) la sanzione è ancora più dura: 270,90 euro di multa, sospensione della patente da 2 a 6 mesi e sempre la decurtazione di 10 punti.
dal sito www.poliziadistato.it

Cosa prevede il Codice della strada per la guida in stato di ebbrezza

La guida in stato di ebbrezza è sanzionata dall' art. 186 del codice della strada. E' un reato di competenza del Tribunale e non del Giudice di pace.
Con il nuovo decreto legge del 3 agosto 2007, convertito il legge 2 ottobre 2007, le sanzioni sono ancora più severe:



Tasso alcolemico Sanzione
tra 0,5 g/l a 0,8 g/l ammenda da 500 a 2.000 euro. Sospensione della patente da 3 a 6 mesi.
tra 0,8 e 1,5g/l ammenda tra 800 e 3.200 euro e arresto fino a 3 mesi. Sospensione della patente per un periodo di tempo compreso fra 6 mesi e 1 anno.
oltre 1,5 g/l ammenda tra 1.500 e 6.000 euro e arresto fino a 6 mesi . Sospensione della patente da 1 a 2 anni.

E il veicolo?
In caso di constatazione di tasso alcolemico sopra la norma, il veicolo non può essere condotto dalla persona in stato di ebbrezza, per cui se non è possibile affidarlo ad altra persona lo stesso può essere posto sotto sequestro preventivo.

E' prevista la decurtazione dei punti sulla patente
Per questo tipo di reato è prevista la sottrazione di 10 punti sulla patente (il doppio per i giovani che hanno preso la patente dopo l'01.10.2003 e da meno di 3 anni).

Casi di revoca della patente di guida
Se la stessa persona compie piu violazioni nel corso di un biennio o se la violazione è commessa da conducente professionista (autisti di autobus, di veicoli con rimorchio etc.), la patente viene sempre revocata e quindi contestualmente ritirata e trasmessa entro 10 giorni al prefetto.

Nel caso di incidente stradale
Quando una persona in stato di ebbrezza provoca un incidente stradale le sanzioni sono raddoppiate; il giudice, con la sentenza di condanna, impone il fermo amministrativo del veicolo per 90 giorni se il veicolo appartiene alla stessa persona responsabile del reato.

Rifiuto di sottoporsi all'accertamento alcolimetrico
La norma prevede che il conducente possa essere sottoposto ad un accertamento alcolimetrico attraverso uno strumento chiamato etilometro che misura la quantità di alcol contenuta nell’aria espirata. L'esame viene ripetuto due volte a distanza di 5 minuti l'una dall'altra.
Chi senza giustificato motivo, si rifiuta di di sottoporsi al controllo etilometrico commette un illecito amministrativo che prevede le seguenti sanzioni:

a) Sanzione pecuniaria da euro 2.500 a euro 10.000 (aumentata da euro 3.000 a euro 12.000 se il rifiuto è opposto in caso di incidente in cui il conducente è rimasto comunque coinvolto)
b) Sospensione della patente per un periodo da 6 mesi a 2 anni e la revoca in caso di recidiva in un biennio;
c) Fermo amministrativo del veicolo per 180 giorni se il veicolo appartiene alla stessa persona responsabile dell'illecito;

Con l'ordinanza di sospensione il Prefetto ordina al conducente di sottoporsi a visita medica di revisione della patente di guida presso la commissione medica provinciale.
Per la violazione è prevista la decurtazione di 10 punti dalla patente.
ottobre 2007 - dal sito www.poliziadistato.it

Ma come faccio a sapere quanto (posso bere)???

In generale dopo aver bevuto qualcosa di alcolico le persone tendono a sentirsi comunque perfettamente in grado di guidare, ma non è così.

In generale i sintomi che esprime chi ha nel sangue 0,5 grammi/litro sono sicuramente poco evidenti rispetto a chi ne ha 0,8 ma in entrambi i casi comunque il sistema centrale nervoso risulta compromesso o alterato.

Studi scientifici dimostrano infatti che una percentuale anche piccola di alcol nel sangue rallenta i riflessi e dunque i tempi di reazione. Si riduce il campo visivo; diminuisce anche del 30/40 per cento la capacità di percezione degli stimoli sonori e luminosi e quindi la capacità di reazione così come la percezione del rischio.

Peso, sesso ed età influenzano il metabolismo dell'alcol e possono quindi anche essere determinanti nel raggiungimento o meno del limite previsto dalla legge. E' comunque provato che 12 grammi di alcol – che comportano una concentrazione di 0,2 grammi di alcol nel sangue in una persona di circa 60 chili di peso a stomaco pieno - corrispondono in linea di massima a:

1 bicchiere da 125 ml di vino;
1 lattina da 330 ml di birra;
1 bicchierino da 40 ml di superalcolico;
1 bicchiere da 80 ml di aperitivo.
Per superare i limiti massimi dunque basta poco. Ancora meno per le donne, la cui costituzione fisica le rende più vulnerabili all’alcol.

Per avere ulteriori dettagli e informazioni sull'assorbimento e eliminazione dell'alcol da parte del corpo, per sapere in quale condizioni è raccomandabile non bere e tutte le informazioni necessarie si possono trovare sul sito dell’Istituto superiore di sanità.
dal sito www.poliziadistato.it

Al volante senza alcol si guida meglio

Una cena fuori con gli amici, 2 bicchieri di vino e una birra poi ci si è mette alla guida per tornare a casa. Triste la sorpresa quando sottoposti dalla Stradale al test dell'etilometro, per semplici controlli, si risulta con un tasso alcolemico superiore alla norma. Esito: sospensione della patente e obbligo di visita medica.

Questo è solo uno dei tanti, numerosissimi, episodi spiacevoli in cui ogni giorno rimangono coinvolti giovani e meno giovani al volante. Da qualche anno il tasso alcolemico è stato abbassato a 0,5 grammi per litro, nella media con quello previsto nel resto d'Europa.

La norma risponde a precise necessità di tutela della salute individuale e collettiva: da studi scientifici internazionali risulta infatti che l'alcol è la causa di oltre il 40 per cento degli incidenti stradali che si verificano in Italia.
dal sito www.poliziadistato.it

Lombardia: Dati del 2006

(AGI) - Milano, 28 apr. - Ottocentocinquanta morti, la maggior parte dei quali sotto i 30 anni, e migliaia di feriti costretti a fare i conti anche con malattie invalidanti da trauma permanenti o comunque gravi. I dati sugli incidenti stradali avvenuti sulle strade della Lombardia nel 2006 sono un vero e proprio bollettino di guerra permanente. La situazione e' da "bollino rosso" perche' ogni anno compilare l'elenco delle vittime e come decretare la cancellazione di un piccolo comune di montagna. L'allarme e' stato raccolto dalle Commissione regionali Territorio, Sanita' e Informazione che stamattina hanno ricevuto in audizione nel Palazzo del Consiglio Regionale i rappresentanti di Anas, Motorizzazione civile, Croce Rossa, Ministero dei Trasporti, delle direzione generali regionali, dell'Unione Europea e dei media. L'obiettivo, come ha ricordato il Presidente della Commissione Territorio Marcello Raimondi e' "quello di ascoltare gli operatori del settore per proporre soluzioni da tradurre in norme concrete, finalizzate ad aumentare la sicurezza sulle strade lombarde e arrivare in questo modo a dimezzare il numero degli incidenti entro il 2010". Agli incontri di questa mattina erano presenti anche Carlo Bartoli, direttore esercizio di Anas Lombardia, e il dottor Paolo Nocera, per la Motorizzazione civile di Milano.
Durante le audizioni e' emerso che nel nostro Paese i controlli sulle strade sono molti scarsi rispetto a quelli che avvengono invece in Europa: 400 mila contro i 4,5 milioni della Francia e i 5 milioni della Germania. Che fare, dunque? Tre le linee d'intervento emerse: l'importanza di avviare un grande progetto culturale che coinvolga soprattutto i giovani affinche' sia potenziata l'educazione stradale, il miglioramento della rete infrastrutturale con l'eliminazione dei punti piu' critici (l'Anas Lombardia ne ha individuato un centinaio) e la revisione dei programmi di scuola guida con l'avvio in parallelo di un piano di formazione per gli istruttori di guida. Senza contare ovviamente le pene che, per chi trasgredisce, devono essere - come e' stato piu' volte sottolineato - "certe e non ipotetiche". L'aspetto piu' importante e' pero' quello educativo. A questo riguardo i dati emersi parlano chiaro. Ed evidenziano che nel 90% dei casi gli incidenti sono imputabili a disattenzione, distrazione e comportamenti impropri del conducente, come uso del cellulare, assunzione di alcool, droga ma anche dei medicinali, alcuni dei quali abbattono anche del 50% la soglia di attenzione alla guida. (AGI)

venerdì 25 aprile 2008

Sorveglianza e prevenzione degli incidenti stradali

Sorveglianza e prevenzione degli incidenti stradali
Gli incidenti stradali rappresentano la nona causa di morte nel mondo, la prima nella popolazione italiana sotto i 40 anni. Secondo i dati rilevati da Aci e Istat, nel 2003 si sono verificati in Italia 225.141 incidenti, mortali in 6.015 casi. Si stima inoltre che ogni anno circa un milione e mezzo di ricoveri in pronto soccorso e 20 mila casi di invalidità siano imputabili a incidenti stradali. Dal punto di vista economico gli incidenti stradali sono responsabili di una perdita di circa il 2% del Pil e hanno un costo sociale che nel 2002 è stato quantificato in più di 34 miliardi di euro.



Nel 2002 l'Oms ha presentato una strategia quinquennale per la prevenzione della morte e invalidità da incidenti stradali, con l'obiettivo di raggiungere entro il 2020 una riduzione di almeno il 50% della mortalità e della disabilità. Sulla stessa linea, la Commissione europea ha promosso un programma europeo per la sicurezza stradale che prevede una riduzione delle vittime da incidenti del 50% entro il 2010.



In Italia questo sforzo si è tradotto nel Piano nazionale per la sicurezza stradale, istituito con la legge 144 del 1999 e finalizzato a creare le condizioni per una mobilità sicura e sostenibile. Tra le diverse linee d'azione, ci sono il rafforzamento dell'assistenza sanitaria, la costruzione di una cultura della sicurezza stradale, lo sviluppo di campagne di sensibilizzazione e il miglioramento dei controlli e dell'organizzazione del traffico.



Secondo le indicazioni del Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm), nella formulazione dei piani regionali la prevenzione degli incidenti stradali dovrà basarsi su un approccio intergrato da parte di diverse realtà come sanità, trasporti, scuola, forze dell'ordine, enti locali, lavoratori che usano la strada (autotrasportatori, addetti alla manutenzione…), organizzazioni di volontariato. Gli interventi dovranno seguire le seguenti direttrici:

sviluppo di alleanze con le forze dell'ordine per intensificare i controlli su strada, con particolare attenzione all'utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (casco, cinture di sicurezza, seggiolino di sicurezza per i bambini)
educazione e informazione sull'uso dei dispositivi di protezione individuale
sviluppo di alleanze con le forze dell'ordine per la verifica della guida in stato di ebbrezza
sviluppo di campagne informative che coinvolgano i mass media a diffusione regionale o locale per ridurre la guida in stato di ebbrezza
miglioramento della qualità delle certificazioni di idoneità alla guida, tramite per esempio la formazione dei medici addetti al rilascio di questi certificati, l'adozione di questionari standardizzati sull'uso e l'abuso di sostanze alcoliche, lo screening della capacità visiva degli anziani.
Documenti e studi



Intesa Stato-Regioni e Province autonome


Piano nazionale della prevenzione 2004-2006

Piano nazionale della prevenzione 2005-2007



Strategia quinquennale dell'Oms: pubblicata nel 2002, ha l'obiettivo di raggiungere entro il 2020 una riduzione di almeno il 50% della mortalità e della disabilità dovute agli incidenti stradali.



Programma d'azione europeo per la sicurezza stradale: prevede una serie di misure come il rafforzamento dei controlli stradali, l'ampio ricorso a nuove tecnologie per la sicurezza, il miglioramento delle infrastrutture stradali e azioni tese a migliorare il comportamento degli utenti.



Piano nazionale per la sicurezza stradale: istituito con la legge 144 del 1999, recepisce le indicazioni del secondo programma per la sicurezza stradale elaborato dalla Commissione europea.



Rapporto mondiale sulla prevenzione degli incidenti stradali: pubblicato nel 2004 dall'Oms e dalla Banca mondiale in occasione della Giornata mondiale della salute, è il primo documento su scala globale in materia.



Link



EpiCentro: alla sicurezza stradale sono dedicati un focus e un argomento di salute, ricchi di statistiche, commenti e riferimenti bibliografici aggiornati.



Sito tematico dell’Istituto superiore di sanità dedicato ai progetti avviati dal reparto di metodologie e modelli biostatistici. Contiene pubblicazioni sugli aspetti e sui dati sociosanitari relativi agli incidenti, sui progetti in corso, sulle ricerche effettuate dall’Iss e sui modelli e metodi di raccolta ed elaborazione dei dati disponibili.



Ministero della Salute – sicurezza stradale. Una pagina interamente dedicata al tema della sicurezza stradale. Contiene indicazioni sui fattori di rischio e sulle azioni preventive e una descrizione delle indicazioni contenute nel Piano nazionale sicurezza stradale basato sulla legge 477 del 1999.



Motor Vehicle Occupant Injury: una guida sistematica che raccoglie tutti gli interventi di provata efficacia per la prevenzione degli incidenti stradali sviluppata dalla Task Force on Community Preventive Services nominata dal direttore dei Centers for Disease Control and Prevention.

Preventioninfo.org: sito americano per operatori sanitari e per chiunque si occupi di politica sanitaria che fornisce linee guida per la prevenzione delle malattie. È presente un'ampia sezione dedicata agli incidenti stradali.

da: Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute

CINA: Incidenti stradali e sul lavoro: quasi 20.000 morti da inizio anno

Nei primi tre mesi del 2008, 19.248 persone sono morte in Cina per incidenti stradali e sul lavoro. Il numero totale degli incidenti, 110.000, è del 14 percento inferiore a quello dello stesso periodo dello scorso anno. L'agenzia ufficiale Xinhua parla di un bilancio al ribasso e Wang Jun, il capo del dipartimento statale per la sicurezza sul lavoro, precisa che per quanto riguarda gli incidenti nelle miniere, si è registrato un calo di circa un quarto dal 2007. Ciononostante, secondo gli analisti molti degli incidenti che avvengono negli stabilimenti di produzione illegale vengono sistematicamente taciuti.

Incidenti stradali: motociclista si scontra contro auto

(ANSA) - VENTIMIGLIA (IMPERIA), 22 APR - Un motociclista di 23 anni, abitante a Ventimiglia, e' morto in un incidente avvenuto ieri, sul cavalcavia di Roverino.Dai primi accertamenti, il giovane,in sella a una Kawasaki Z750,si sarebbe scontrato con una Smart che procedeva in direzione opposta.Sul posto e' intervenuta la polizia stradale di Sanremo. Ancora da accertare la dinamica dell'incidente:non si esclude che la vittima abbia inchiodato in fase di sorpasso e che a quel punto abbia perso il controllo della moto.

lunedì 21 aprile 2008

Si avvicinano le vacanze: Prudenza !!!

Interessante Convegno

(ASAPS), 21 aprile 2008 – Il 23 aprile, nella Sala Farnese di Palazzo D’Accursio a Bologna, si terrà il convegno “Ma sai cosa prendi?”, approccio multidisciplinare alla sicurezza stradale e sociale in tema di consumo di sostanze stupefacenti e psicotrope nel capoluogo emiliano-romagnolo. La giornata sarà articolata in due sessioni: in quella del mattino si parlerà dei controlli richiesti dall’art. 187 NCdS sui conducenti di veicoli a motori. Nel pomeriggio, invece, si analizzeranno gli aspetti applicativi, relativi sempre all’art. 187 del NCdS, nella provincia bologense. L’appuntamento è organizzato dal Dipartimento di Medicina e Sanità Pubblica dell’Università di Bologna, con il patrocinio della Provincia e del Comune di Bologna. (ASAPS)

sabato 12 aprile 2008

Investimento di animali: Problematiche

(ASAPS) SAMOLACO (SONDRIO), 7 aprile 2008 – Gli incidenti che vedono coinvolti animali, sono purtroppo molto frequenti. Lo scorso 1° aprile, poco prima della mezzanotte, l’auto condotta dal 24enne Michele Falcinella stava percorrendo la SP Trivulzia, nei pressi di Samolaco (Sondrio), quando un grosso cervo ha attraversato la strada davanti a lui. Falcinella avrebbe tentato una disperata manovra per evitare l’investimento, finendo sul lato opposto della carreggiata proprio mentre sopraggiungeva un altro veicolo, condotto da una ragazza residente nella zona. Nell’impatto il giovane ha perso la vita, mentre l’altra vittima è stata ricoverata all’ospedale di Chiavenna con numerosi traumi e fratture.
A Forlì venerdì 4 aprile, alle 6 del mattino, un’auto investe una cavalla che era scappata nella notte da un recinto. La giumenta, che teneva in grembo un puledro, muore e due ore dopo muore anche il “figlio”, nonostante il tentativo di salvarlo da parte di un veterinario accorso sul posto. Gravi danni alla vettura, ma illeso il conducente.
Uno studio dell’Asaps eseguito nel 2006, aveva messo in evidenza la consueta mancanza di cifre ufficiali su questo particolare settore della sinistrosità, il quale finisce con l’essere un aspetto del fenomeno sostanzialmente ignorato: animali, siano essi abbandonati o selvatici, vagano pericolosamente per le nostre strade e provocano migliaia di impatti, ma nessuno tiene il conto: l’investimento di un cane è classificato nelle statistiche ufficiali come “urto contro ostacolo accidentale”, facendo confluire la fattispecie in un settore che non ha niente a che fare con esso. All’epoca dello studio trovammo i dati della provincia di Cuneo, secondo i quali, tra il 1998 ed il 2005, si erano verificati ben 1.101 incidenti stradali di questo tipo, in danno di caprioli (337) e cinghiali (764), ma il fenomeno – dato in forte crescita – è senz’altro sottostimato e in generale non viene assolutamente investigato.
L’analisi dell’Asaps che di seguito riproponiamo, metteva in confronto la situazione italiana con quella di altri paesi, come il Canada, dove avviene un investimento di animale ogni 38 minuti (1 incidente stradale su 18) la Germania, che ha realizzato tunnel e barriere elettriche per deviare la migrazione dei rospi, e perfino la Namibia, dove l’alto numero di incidenti ha incoraggiato un insolito progetto: dotare una specie di somari selvatici di sistemi riflettenti.
La provincia di Belluno ha ideato e si prepara a mettere in esercizio alcuni semafori intelligenti che si attivano grazie al calore emesso dagli animali che si avvicinano troppo alla carreggiata; l’idea di limitare gli impatti contro cervi, cinghiali e caprioli è stata discussa lo scorso 3 marzo in un incontro con l’Anas e la Veneto Strade. Il vertice ha permesso di fare il punto sulle maggiori criticità, individuate sulla SS51 tra Cortina d'Ampezzo e San Vito di Cadore, sulla SP1 tra Belluno e Trichiana e tra Ponte nelle Alpi e Belluno, le strade regionali 203 Agordina e 346 del Passo San Pellegrino in località Vallada Agordina.
Si è pensato anche a soluzioni meno avveniristiche ma ugualmente efficaci, come l’installazione di reti e vegetazione per convogliare gli animali verso punti di attraversamento prestabiliti (sottopassi o zone con ampia visibilità), interventi sulla segnaletica e la cartellonistica stradale (di migliore interpretazione, maggior effetto e corredata da segnali luminosi. Si parla anche di speciali catarifrangenti che al passaggio di veicoli possano abbagliare gli animali eventualmente presenti sul ciglio della strada. Anche in questa provincia, gli investimenti di animali sono circa 300 all’anno, in larga parte nei pressi di corsi d’acqua, nei mesi di aprile, settembre e ottobre e nelle ore crepuscolari.
Comprendere a fondo questa nicchia di sinistrosità – dicemmo all’epoca – potrebbe incidere in maniera determinante sulla complessità del fenomeno infortunistico anche in Italia, paese dove investire un cinghiale o un capriolo è tutt’altro che raro: se capita ad un motociclista, poi, le conseguenze sono sempre gravissime. Nel 2004 (ultimi dati disponibili), in Italia si sono contati 329 incidenti dovuti a manovre per evitare un animale (la casistica ufficiale Istat non distingue fra animali selvatici e domestici), per i quali si sono contati fra i conducenti o trasportati 11 morti e 398 feriti. Più esattamente sulle autostrade e raccordi si sono contati 6 incidenti con 8 feriti, sulle strade statali e regionali 62 incidenti con 4 morti e 86 feriti, sulle provinciali 62 incidenti con 2 morti e 70 feriti, sulle comunali extraurbane 40 incidenti con 2 morti e 48 feriti, sulle strade urbane 159 incidenti con 3 morti e 186 feriti. 4.880 incidenti, inoltre, sono dovuti a urti contro ostacoli accidentali, categoria in cui è compreso l’investimento di animale. Le fuoriuscite dalla sede stradale e le frenate improvvise hanno originato invece 21.985 sinistri: tutti compatibili anche con la presenza di animali in strada.
Ma come dobbiamo comportarci in presenza di un animale in strada?
Possiamo soltanto suggerire alcuni comportamenti, che devono essere sempre tenuti a mente e che dovrebbero diventare una “reazione controllata” da parte del conducente, troppo spesso condizionato dal semplice istinto di evitare l’ostacolo improvviso: ciò dipende dal fatto che l’uomo non è nato per andare in macchina e muoversi ad una velocità superiore a quella del proprio passo di corsa. Ecco perché l’istinto diviene panico, e perché la visione è a tunnel, purtroppo per niente lungimirante.
Vedete un animale immobile in mezzo alla strada? Frenate con forza, e se non avete ABS evitate di bloccare le ruote. Difficile, lo sappiamo, ma è l’unico modo che avete di rallentare la velocità e quindi, se impatto deve essere, che sia a velocità ridotta, sulla vostra corsia. Non vi aspettate che l’animale si sposti: potrebbe farlo, ma non ragiona come voi. È più probabile che non capisca quello che sta per accadere e che sia paralizzato dal terrore.
Non cambiate direzione bruscamente: perderete quasi sicuramente il controllo del veicolo.
Se percorrete una strada di campagna, tenete d’occhio il ciglio: al primo movimento, rallentate, perché gli animali attraversano dove capita e dove meno ve lo aspettate;
Le ore più critiche? Senz’altro il crepuscolo: la pelle di un daino o di un cinghiale, soprattutto in autunno, non sono distinguibili dalla vegetazione. (ASAPS)

Un'Occhiata All'Estero: Svezia

(ASAPS) STOCCOLMA (SVEZIA), 12 aprile 2008 – Il dipartimento Svedese della Sicurezza Stradale ha deciso di adeguare la propria normativa in materia di circolazione stradale ed uso di telefoni cellulari, alla legislazione europea. Lo scorso mercoledì (2 aprile), infatti, l’istituto che si occupa nello stato scandinavo di monitorare e contrastare gli effetti della violenza sulle strade, ha formalizzato all’esecutivo una proposta per vietare l’uso dei telefonini durante la guida, ad eccezione dei dispositivi integrati in abitacolo con kit “mani libere”, sia esso il classico vivavoce o l’auricolare. La proposta, per diventare legge, dovrà essere poi elaborata nella giusta forma e presentata in parlamento. La Svezia è uno degli ultimi paesi europei nel quale guidare e portare la mano all’orecchio per parlare al telefono è ancora del tutto lecito. “I telefoni cellulari muniti del relativo kit mani libere – si legge in una nota diffusa nei giorni scorsi dall’agenzia della sicurezza stradale – saranno sempre autorizzati, in quanto chiamare o ricevere chiamate non impedisce né ostacola al conducente di guidare in completa sicurezza”. In realtà, come ben sappiamo, anche l’uso di viva voce o dell’auricolare compromettono seriamente la reattività di chi trova alla guida. Specialmente nei momenti in cui si cerca un numero da chiamare o quando si comunica attraverso gli SMS. Tuttavia, è già un passo avanti che ci si ponga la questione. La proposta presentata al governo, comprende anche l’applicazione di sanzioni pecuniarie e decurtazioni di punti nei confronti dei contravventori. In Italia è illecito da molto tempo, ma ci pare che la legge non sia molto rispettata (sic!). (ASAPS)

Ultimi Dati Incidenti Stradali

Diciamo la verità la strada è sicuramente un posto pericoloso, ma per i pedoni lo è ancora di più. La strada è un posto veramente poco raccomandabile per la categoria più debole della strada. Sono state 758 vittime nel 2006, con un incremento del 7,8% rispetto al 2005 quando furono 703, mentre i decessi totali da incidente sono diminuiti del 2,6%. I feriti fra i pedoni si sono attestati a quota 21.062 con incremento che sfiora il 12% rispetto ai 18.994 dell'anno prima. In generale i feriti totali per incidente stradale nel 2006 sono invece diminuiti dello 0,6%.

In sintesi circa 60 persone al giorno vengono investite sulla strada in Italia, oltre 2 al giorno perdono la vita, circa 58 devono farsi medicare per lesioni più o meno gravi.

Nel 51% dei casi nessuna responsabilità del pedone. In 27 casi (24 nei centri abitati e 3 nelle strade extraurbane) 0,14%, è emerso un comportamento anormalo del pedone per ebbrezza da alcol. Non è invece rilevabile la percentuale, certamente molto più alta, dei conducenti di veicoli che, in stato di ebbrezza, investono il pedone.

Nel totale dei pedoni morti 446 sono maschi, pari al 58,8%, 312 femmine, 41,2%. Situazione invertita fra i 21.062 feriti con le femmine in maggioranza, con 11.232 ingressi al pronto soccorso e una percentuale del 53,3%, i maschi in questo caso si fermano a quota 9.830 pari al 46,7%.
Fra i pedoni sono gli anziani a pagare il conto più salato, è proprio il caso di definirli i più deboli fra i deboli. Infatti gli over 65 totalizzano da soli il 54,4% delle vittime mortali e il 29,9% dei feriti. Nello specifico si contano 412 vittime (222 maschi, 53,9% e 190 femmine 46,1%), i feriti fra gli over 65 sono 6.300 (2.771 maschi 44% e 3.529 femmine 56%). In particolare la fascia d’età ricompressa tra i 75 e i 79 anni è quella che presenta il valore massimo in termini assoluti per quanto riguarda i morti (114 in totale). Per quello che riguarda i feriti la fascia più colpita è quella che va dai 70 ai 74 anni con 1.422 ingressi al pronto soccorso.

Se ribaltiamo la tabella delle età vediamo che le vittime fra i bambini da 0 a 15 anni sono state 40 (18 maschi e 22 femmine), in questo caso si segnala un drammatico incremento pari al 60% rispetto ai 25 piccoli pedoni uccisi nel 2005. I feriti fra i bambini sono stati 2.424 +11,8% rispetto all’anno prima. (1.329 maschi 54,8% e 1.095 femmine 45,2%).


Veramente poco incoraggiante anche il fatto che nel 2000 i pedoni fossero il 12,7% delle vittime totali e nel 2006 abbiano raggiunto il 13,4%.

Regioni e mesi a rischio (in questo caso dati 2004 perché non disponibili gli elementi valutativi del 2006).

Le regioni che pagano il più alto prezzo di vittime fra i pedoni sono rispettivamente la Lombardia con 110 vittime (111 nel 2003), il Lazio con 95 (81 nel 2003), il Piemonte con 70 (71 nel 2003), l’Emilia Romagna con 61 (miglior risultato rispetto all’anno precedente quando furono 92 le vittime) e il Veneto con 60 (68 l’anno prima). Agli ultimi posti la Sardegna con 9 (21 nel 2003) il Molise e la Basilicata non hanno contato vittime fra i pedoni nel 2004. Ovviamente si deve tenere conto della proporzione con la popolazione.
I mesi a più elevato rischio per questi fruitori deboli della strada sono gennaio con 95 vittime, ottobre con 81, dicembre 77 e novembre 71. In questo caso giocano un ruolo determinante il minor numero di ore di luce e le condizioni atmosferiche che incidono sulla visibilità dei conducenti e sulla frenata dei veicoli.

I consigli

Sempre i soliti: per i pedoni l’utilizzo delle strisce che devono essere rese ancora più evidenti e corredate di strutture protettive con segnaletica orizzontale e verticale adeguate e, quando è possibile, dei sottopassaggi. Di notte e quando c’è maltempo rendersi il più possibile visibili con indumenti chiari e retroriflettenti. L’industria deve continuare nel percorso di adattamento della costruzione dei veicoli alle nuove direttive Ue con il maggior assorbimento dell’impatto con appositi paraurti e più adeguata tecnologia. Serve anche un maggior rispetto da parte dei conducenti per questa esposta e spesso indifesa categoria di fruitori non occasionali della strada. Concedere la precedenza al pedone, anche quando non è sulle strisce, appare idea condivisibile.


Elaborazione dati ASAPS su dati Istat

Allergia e Guida

(ASAPS) 12 aprile 2008 – Allergie pericolose quando si è alla guida. Un semplice starnuto o la sonnolenza, possibile conseguenza dell’assunzione dei farmaci antistaminici, possono rivelarsi dei veri rischi per gli automobilisti. E proprio la sonnolenza è la causa del 20% di incidenti stradali. Per questo l'Automobile Club, Federasma e la Società dei medici di famiglia (Simg) hanno presentato a Milano la campagna “Guidare (con) l'allergia”, per sensibilizzare anche gli allergici alla guida sicura. Secondo i dati ricordati all’incontro, sono quasi 240mila i sinistri registrati in totale nel 2006 in Italia, che hanno provocato circa 6 mila morti e oltre 330 mila feriti. Sono invece nove milioni gli italiani adulti che soffrono di allergie, soprattutto donne con meno di 44 anni. Ciascuno di questi, potenzialmente, può essere quindi un pericolo per sé e per gli altri quando subisce gli effetti della sua allergia mentre è alla guida. “Alcune attività quotidiane – ha sottolineato Sandra Frateiacci, presidente Federasma - sono fortemente influenzate dalle patologie allergiche. Nel caso della guida, ad esempio, il paziente allergico perde il controllo dei propri movimenti a causa degli starnuti, e questo comporta un serio rischio per la propria sicurezza o per quella altrui”. Un modo per guidare sicuri è sicuramente quello di conoscere i pericoli che le allergie possono provocare quando si è in auto. Per questo, a partire dal mese di aprile, Federasma distribuirà, prima in Lombardia e poi a livello nazionale, un opuscolo informativo che contiene, tra l'altro, il “decalogo anti-polline”, consigli su come limitare i rischi legati alla rinite e le allerta sulle diverse cure disponibili. L'opuscolo, nato anche con il patrocinio degli allergologi e immunologi territoriali (Aaito), sarà disponibile in tutte le iniziative di Federasma, negli studi dei medici di famiglia e nelle 187 sedi dell'Aci diffuse su tutto il territorio. (ASAPS)